Dal primo giugno 2021 tutto il mondo avrà libero accesso ai filmati finora secretati dal governo americano
Nell’estate del 1947 sembrava normale pubblicare sui giornali di allora che un’astronave aliena si era schiantata vicino a Roswell, nel New Mexico, lasciando dei cadaveri antropomorfi che, insieme ai detriti del veicolo, erano stati affidati a Majestic 12, un’organizzazione clandestina para-governativa convocata per ordine del presidente Truman.
Ma nel giro di pochi giorni iniziarono le smentite, i motteggi e l’ironia nei confronti di chi desiderava approfondire questa notizia, all’insegna di “chi è così stupido da credere negli omini verdi che scendono dalle astronavi?”
Nel 1950 si iniziò a parlare di “Area 51”: inizialmente chiamata “Nevada Test Site – 51” e successivamente ribattezzata con il nome attuale, fa parte di una vasta zona militare operativa di 26100 km2 tuttora in funzione. Gli elevati livelli di segretezza che circondavano la base e il fatto che la sua esistenza fosse solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista di quanto sempre bollato con il termine “folclore ufologico”.
Il 14 luglio 2003 il governo degli Stati Uniti ha ammesso l’esistenza della base, ammettendo tacitamente che l’aeronautica militare ha una “località operativa” nei pressi del lago, ma non ha fornito ulteriori informazioni.
L’area è permanentemente ristretta sia al traffico aereo civile, sia a quello militare convenzionale. Qui un cartello di avvertimento presente sul confine dell’Area 51 che afferma il divieto di fotografare e che “l’uso della forza letale è autorizzato”, in base al “McCarran Internal Security Act” del 1950.
Nel 2001 qualcosa cambia
Poi una ventina d’anni fa il dottor Steven Greer, fondatore e direttore del Disclosure Project e del Center for the Study of Extraterrestrial Intelligence, medico membro dell’AOA (Alpha Omega Alpha), la più prestigiosa società medica americana, ha deciso di parlare: il 9 maggio 2001 ha convocato in una conferenza stampa presso il National Press Club di Washington DC più di 20 testimoni militari, governativi, aziendali e dell’intelligence e ha contestualmente avviato una serie di audizioni al Congresso degli Stati Uniti, sul tema degli UFO e delle loro tecnologie innovative. Giusto per capire l’interesse sollevato nella popolazione, circa 250.000 persone hanno seguito quel giorno il webcast, il numero più alto mai registrato per un webcast dal National Press Club. Negli anni successivi il dottor Greer è stato intervistato e ascoltato da milioni di persone in tutto il mondo, in programmi come The Larry King show o The Voice of America, alla BBC, in Giappone, e così via, e ha parlato a decine di migliaia di persone dal vivo in conferenze in tutto il mondo, portando materiale espositivo probatorio di estremo interesse.
Questi ultimi tre anni
Ciononostate l’atteggiamento ufficiale del governo americano continuava ad essere sprezzante e denigratorio. Una prima avvisaglia che qualcosa stava cambiando si ebbe nel 2017, quando un documentario e un articolo pubblicato dal Times ha sollevato l’attenzione di milioni di lettori. Il Pentagono fu costretto a confermare che il programma in effetti era esistito, ma era stato chiuso nel 2012 a favore di altre priorità di finanziamento. Ma non potè smentire che il programma in qualche modo era proseguito anche in assenza di finanziamenti dedicati.
Nel giugno del 2020 la svolta: il senatore Marco Rubio ha aggiunto un testo all’Intelligence Authorization Act relativo al 2021 richiedendo che il direttore dell’intelligence nazionale, insieme al Segretario della Difesa, producesse “un’analisi dettagliata dei dati sui fenomeni aerei non identificati e dei rapporti di intelligence”.
Tuttavia un ex funzionario del Pentagono ha dichiarato “non è stato che in agosto 2020 che la richiesta è stata davvero presa in considerazione”, quando il vice segretario alla Difesa, David Norquist, annunciò pubblicamente l’esistenza della Unidentified Aerial Phenomena Task Force. La legge sull’autorizzazione alla disclosure dei dati dei servizi segreti è stata finalmente approvata nel dicembre 2020. L’ex funzionario del Pentagono teme che l’appetito per la divulgazione sia stato incautamente alimentato. “Spero che il pubblico non si aspetti di vedere i gioielli della corona”, ha detto.
Nel 2021 interviene la NASA
Infine poche settimane fa la chiara presa di posizione della NASA: da giugno 2021 saranno disponibili i filmati. “Gli Ufo esistono, ogni paura è lecita” conferma l’ex direttore John Ratcliffe. “I fenomeni sono ben documentati e non sono spiegabili” conclude. Gli Ufo esistono, le forze armate americane li hanno avvistati e registrati, e dal primo giugno tutto il mondo li vedrà. Nel dicembre scorso l’ex presidente Trump aveva firmato una legge che stanziava 2,3 miliardi di dollari per mitigare gli effetti del Covid. Il testo conteneva anche l’Intelligence Authorization Act del 2021, che tra le altre cose ordinava al Pentagono di produrre entro il primo giugno un rapporto sugli “unidentified aerial phenomena”, ossia i fenomeni inspiegabili avvistati nell’aria.
Non siamo soli nell’universo
Praticamente tutti gli astrobiologi sospettano che non siamo soli. Seth Shostak, l’astronomo senior del SETI Institute, ha scommesso che troveremo prove incontrovertibili di vita intelligente entro il 2036. Gli astronomi hanno stabilito che potrebbero esserci centinaia di milioni di esopianeti potenzialmente abitabili solo nella nostra galassia. Il viaggio interstellare da parte di esseri viventi sembra ancora una possibilità remota, ma i fisici hanno stabilito dall’inizio degli anni novanta che il viaggio più veloce della luce è possibile in teoria, e una nuova ricerca ha portato questo marginalmente più vicino alla possibilità di essere realizzabile nella pratica. Questi progressi – insieme all’ulteriore deduzione che la nostra è una civiltà mediocre o addirittura inferiore, che potrebbe benissimo essere milioni o miliardi di anni indietro rispetto ai nostri lontani vicini – hanno fornito una semplice plausibilità all’idea che gli UFO abbiano origini extraterrestri.