Quante cose si possono fare in cinque giorni?

Anche costruire una casa da zero?

Una coppia di pensionati di Eindhoven si è trasferita in un edificio stampato quasi interamente in 3d.

E se da un lato Elize Lutz e Harrie Dekkers hanno finalmente realizzato il sogno di una vita- quello di vivere immersi nella natura-; dall’altro lato l’innovazione nell’edilizia si sta superando minuto dopo minuto.

La casa progettata su una superficie abitabile di 94 metri quadrati è una delle protagoniste di “Project Milestone”: progetto dell’Università tecnica (UT) di Eindhoven, che sta lavorando con alcuni partner alla costruzione di altre strutture.

Quali sono i vantaggi di vivere in una casa 3d?

È possibile stampare quasi ogni forma, si possono ottenere componenti che sarebbero impossibili da produrre e soprattutto permette di risparmiare risorse, tante risorse. Pensate solo alla quantità di cemento non utilizzato.

Ma le novità non sono finite qui.

A 1.500 km di distanza, in Italia, è stata stampata la prima casa in 3D fatta di terra.

Il progetto è nato da una sfida di “School of Sustainability”, che ha proposto di ideare una casa sostenibile con materiali naturali in loco. Wasp, azienda di stampa 3D, e Mario Cucinella Architects, hanno raccolto la sfida, dando vita così a Tecla: tecnologia e argilla (clay).

La loro casa è accogliente come un nido ecologico: 60 metri quadrati costruiti con terreno locale. Durante i lavori, infatti, non sono stati trasportati materiali sul sito, azzerando l’impatto ambientale.

Costruita in circa 200 ore, immaginate quanto questo edificio potrà cambiare la vita di milioni di persone. Il prezzo e la velocità di costruzione permetterebbero di offrire un riparo a chiunque si ritrovi in una situazione di disagio causate da catastrofi naturali. E chissà, magari in un futuro non così lontano, essere anche un nido sicuro per chi una casa non l’ha mai avuta.

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