La cessione del quinto da parte dei privati

La cessione del quinto dello stipendio è un particolare tipo di prestito personale, destinato a lavoratori dipendenti e pensionati: è una forma di credito non finalizzato, cioè chi lo richiede non è tenuto a specificare come intende utilizzare l’importo ricevuto. Si può richiedere per esigenze personali che riguardano la vita privata e familiare come, ad esempio, l’acquisto di un’auto, di un televisore, di un corso di formazione o per necessità di denaro liquido.

Questo tipo di finanziamento prevede l’obbligo di un’assicurazione per garantire il pagamento del debito residuo in caso di perdita del lavoro o di decesso del titolare. Chi richiede la cessione del quinto ha tutte le tutele e i diritti previsti dal credito ai consumatori qualunque sia l’importo del finanziamento. In pratica si tratta di restituire la somma avuta in prestito cedendo all’ente che eroga la somma (una banca, una società finaziaria, la .posta, ecc.) fino a un quinto della pensione o dello stipendio. In pratica, il datore di lavoro o l’ente previdenziale ti trattiene la rata dallo stipendio o dalla pensione e la versa al finanziatore.

Cessione del quinto, i requisiti necessari

I requisiti richiesti per accedere a questa forma di credito personale sono:

  • Per i dipendenti:
    • contratto a tempo indeterminato
    • residenza Italiana
    • età compresa tra 18 e 63 anni
    • assicurabilità dell’azienda se si è dipendenti di un’azienda privata.
  • Per i pensionati:
    • età non superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento (spesso le società limitano a 85 anni);
    • pensione con un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.
Intervistiamo su questo argomento Francesco Megna, referente commerciale in banca, per oltre vent’anni negli Istituti di Credito.

Intervista a Francesco Megna

“Nel primo trimestre del 2022 sono calate  del 6% le domande di cessione del quinto da parte dei privati  Contemporaneamente, è aumentata del 3% la richiesta  da parte dei dipendenti pubblici; nei primi tre mesi di quest’anno le richieste dei privati rappresentano comunque ancora la maggioranza assoluta, pari al 55%”.

Uscire dal periodo di pandemia ha influenzato le richieste di questo tipo di prestito?

“Il dato è in calo se confrontato con l’ultimo trimestre dello scorso anno, ma resta comunque superiore del 48% rispetto allo stesso periodo del 2020. Raggiunge il 26% del mix la domanda dei dipendenti pubblici rispetto al 23% del trimestre scorso, seppur con un livello molto basso rispetto al 38% degli ultimi tre mesi del 2020. Crescono contemporaneamente  le lunghe durate, che hanno raggiunto il massimo storico dal 2018, toccando quota 64% del totale del mix.  Un altro record è stato registrato per gli importi sopra i 25.000 euro, che sono stati il 34% del mix delle richieste del primo trimestre del 2022. In aumento anche gli importi richiesti, la cui media è salita per la prima volta sopra i 20.000 euro: il confronto tra i dati del IV° trimestre 2021 col quello del primo trimestre 2022, gli importi medi dei privati arrivano a 19.700 euro circa, dei pubblici a 25.000 e dei pensionati a 20.500 circa”.

I prestiti personali

Altre differenze nei prestiti personali?

“Nel confronto tra le due forme di finanziamento, si rileva che  la cessione del quinto è specificatamente  richiesta per  le durate lunghe, sino a 10 anni e il cliente tipo ha 54 anni e 6 mesi e necessita di  importi più alti della media (oltre 20.000 euro). Ben diverso l’identikit del richiedente di prestiti personali, che ha mediamente 41 anni  e richiede durate più corte (5 anni mediamente) per importi di circa 13.000 euro.
Rispetto al 2020, le richieste di prestiti personali con durata superiore a 8 anni sono passate dal 2% al 12,5%; mentre un prestito su tre è richiesto per importi inferiori a 6.000 euro. Un terzo circa viene richiesto per liquidità mentre il 30% circa delle richieste proviene da giovani sotto i 36 anni.. Lo scopo della richiesta per il 20% è riferibile ad arredamento o ristrutturazione casa; per il 15% circa per acquisto di un’auto usata”.

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