— di Valentina Gatti — pubblicato per gli Alumni Bocconi
La passione per la fotografia e l’interesse per le ingiustizie sono due fattori fondamentali che hanno condotto Alessia Glaviano, 54 anni, a lanciare la piattaforma PhotoVogue e il PhotoVogue Festival. Un’avventura iniziata a New York, dopo la laurea in economia alla Bocconi. “Ho pensato di restare in università come ricercatrice, lavorando per i paesi in via di sviluppo, ma volevo anche fare un’esperienza all’estero”, racconta Glaviano.
A New York ha lavorato per sei anni come assistente di studi fotografici, una città con cui aveva una relazione speciale, dato che vi viveva suo padre fotografo. Dalla famiglia Glaviano ha ereditato oltre alla passione per la fotografia anche quella per l’arte. Durante il suo soggiorno a New York, ha avuto rapporti di lavoro con l’agenzia di fotografi Art and Commerce, che rappresentava i più importanti fotografi di moda. “Avevo appena compiuto 30 anni e ero indecisa se restare a New York o rientrare in Europa. Tramite l’agenzia ho avuto l’opportunità di fare un colloquio con Vogue Italia e sono rientrata a Milano”, racconta. Nel 2010 Glaviano ha contribuito al lancio digitale della celebre testata di moda.
Ma voleva andare oltre e realizzare qualcosa di specifico sulla fotografia, notando che ancora non esisteva una piattaforma di foto curata. Così nel 2011 ha deciso di aprire PhotoVogue, una piattaforma di foto aperta a tutti, sia fotografi professionisti che amatoriali. La piattaforma inizialmente era sempre aperta, mentre oggi lo è solo di lunedì dalle 8:00 alle 20:00, ricevendo oltre 17 mila foto. Nel 2021 la piattaforma è diventata globale.
Nel 2016 Glaviano ha lanciato il PhotoVogue Festival, il primo festival di fotografia di moda consapevole dedicato al terreno condiviso tra etica ed estetica, legato a un’influente pubblicazione di moda. Le Open Call di PhotoVogue hanno contribuito a lanciare le carriere di fotografi come Nadine Ijewere, Kyle Weeks, Camila Falquez, Kennedi Carter, Scandebergs e Mous Lamrabat. La prossima edizione del Festival avrà come tema “The Tree of Life: a Love Letter to Nature”.
Inoltre, Glaviano è stata invitata a partecipare come giurata in numerosi concorsi fotografici e portfolio review di fama internazionale, quali World Press Photo, Festival International de Mode et de Photographie à Hyères, e New York Times Portfolio Review.
Nella sua carriera ultraventennale in Condé Nast, Glaviano ha anche curato mostre in prestigiosi musei e istituzioni con alcuni degli artisti più importanti dei nostri tempi; sviluppato la strategia Instagram di Vogue Italia; curato una serie di video interviste ai Maestri della Fotografia; diretto dal punto di vista artistico numerosi progetti digitali come la storia divenuta virale con Ellie Goldstein per Gucci Beauty.
Quella di Glaviano è stata una carriera rapida e sorprendente, agevolata dai suoi responsabili. “Ho sempre avuto capi illuminati, che hanno avuto rispetto per il mio lavoro e mi hanno sempre supportata”, afferma. Nonostante il panorama artistico e il settore della fotografia negli anni Novanta fossero appannaggio quasi esclusivo di uomini bianchi eterosessuali. “Ora l’ambiente è più inclusivo, sono felice di aver dato il mio piccolo contributo in tal senso”.
Parallelamente alla carriera nella fotografia, Glaviano ha portato avanti anche quella accademica, insegnando in atenei quali University of Brighton, Central Saint Martins, IED, Bocconi e Politecnico di Milano. “Per me è fondamentale stare a contatto con i giovani che si stanno formando, non solo per ciò che io do a loro in termini di mentoring, ma anche per quello che loro danno a me. Fare da mentore ai giovani mi permette di allenare la mia apertura mentale e la capacità di ascolto, perché incontro diverse culture, età e ispirazioni. E questo arricchisce sempre”, spiega la direttrice di Global PhotoVogue. “La Bocconi mi ha dato un metodo, delle basi serie di studio e mi ha aperto la mente”, conclude.