La pace nel Sahel
Il Sahel, fascia di transizione che attraversa dieci Paesi africani a sud del Sahara, è tra le regioni più giovani, culturalmente vivaci e ricche di diversità del pianeta. Ma è anche una delle più fragili. Minacciato da crisi politiche, insicurezza, governi deboli e fenomeni climatici estremi – desertificazione, siccità, alluvioni – il Sahel è oggi al centro di una tempesta perfetta che alimenta instabilità, povertà e insicurezza alimentare, con ripercussioni ben oltre i suoi confini.
Le risorse idriche
Al cuore di molte tensioni c’è un elemento tanto semplice quanto cruciale: l’acqua. Nei territori semi-aridi della regione, la competizione per l’accesso alle risorse idriche è diventata un terreno di scontro tra agricoltori stanziali e pastori nomadi, che si spostano stagionalmente alla ricerca di pascoli. Le piogge irregolari e imprevedibili accentuano questa pressione, moltiplicando le occasioni di conflitto.
Per affrontare questo nodo cruciale, l’innovazione può offrire risposte concrete. Dal 1970, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) promuove soluzioni che migliorano la vita delle comunità rurali, garantendo mezzi di sussistenza sostenibili e sicurezza alimentare. Ora, in partnership con il Réseau Billital Maroobé (RBM), una rete panafricana di organizzazioni pastorali, IFAD lancia “Water for Peace”, un’iniziativa da un milione di dollari che punta a coniugare dialogo sociale e strumenti digitali per rafforzare la coesione sociale e migliorare la governance delle risorse naturali.
Accordi sociali tra agricoltori e pastori
Il progetto opererà in sette Paesi del Sahel e dell’Africa occidentale: Burkina Faso, Mali, Niger, Benin, Costa d’Avorio, Ghana e Togo. Uno dei pilastri dell’iniziativa è la promozione di accordi sociali tra agricoltori e pastori, facilitati da mediatori formati da RBM. Questi analizzeranno le aree a rischio conflitto e guideranno consultazioni comunitarie per identificare interventi concreti: pozzi, abbeveratoi, sistemi di drenaggio a energia solare, bacini di raccolta d’acqua lungo i percorsi della transumanza. Infrastrutture progettate per servire entrambi i gruppi, gestite in base ad accordi locali, con il monitoraggio di comitati comunitari.
La tecnologia
Il progetto punta anche sulla tecnologia. Il Transhumance Tracking Tool, sviluppato da RBM con l’OIM, raccoglie dati sui movimenti stagionali del bestiame, aiutando decisori politici e comunità a prevenire conflitti legati agli afflussi improvvisi. L’app Betaclic invece permette di monitorare gli animali grazie a microchip, facilitando la gestione sanitaria del bestiame e l’accesso ai servizi veterinari. Infine, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea, sarà implementato un sistema di osservazione satellitare per mappare le falde acquifere e identificare i luoghi ideali per costruire nuove infrastrutture idriche.
Attraverso “Water for Peace”, IFAD e RBM stanno dimostrando che anche nei contesti più fragili è possibile costruire soluzioni durature: integrando innovazione, ascolto delle comunità e gestione partecipata delle risorse, si può trasformare l’acqua – fonte di conflitto – in strumento di pace e sviluppo condiviso.