Jeffrey Epstein, il suo assassinio e lo sventato processo più clamoroso della storia

Opinioni a confronto

La tesi dell’accusa

Il giornalista e opinionista conservatore Tucker Carlson ha accusato apertamente le autorità statunitensi di voler “mettere a tacere” chiunque cerchi di portare alla luce la verità sul caso del finanziere Jeffrey Epstein, sostenendo che il governo ignora intenzionalmente le domande scomode sollevate dai cittadini e dai media indipendenti.

Jeffrey Epstein ha orchestrato una delle operazioni di ricatto dei personaggi in vista più riuscite e radicate della storia moderna, superando di gran lunga figure come Fabrizio Corona. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno recentemente cambiato versione, sostenendo che Epstein non teneva una lista di clienti, non ricattava figure politiche e non è stato assassinato. La verità è che le sue connessioni erano così profonde che rivelare le informazioni in loro possesso potrebbe far crollare governi.

La tesi è che Epstein sia stato chiaramente “suicidato” in carcere. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che non pubblicherà ulteriori documenti legati a Epstein, nonostante la promessa del presidente Trump di rendere pubblici i file governativi. L’unico rilascio ufficiale, denominato “Epstein Files: Phase 1”, ha deluso il pubblico con un solo nuovo documento. Le informazioni riservate potrebbero rivelare dettagli sulla fortuna di Epstein, il mancato intervento delle autorità e persino contenuti dai suoi hard disk sequestrati. Molti documenti rimangono inaccessibili perché contengono materiale sensibile, mentre altri, come registrazioni finanziarie e comunicazioni con persone influenti, non sono stati pubblicati senza spiegazioni chiare.

Giovanni Bonomo

Giovanni Bonomo, new media lawyer, consulente in diritto dell’informazione e dell’informatica, intervistato da Trendiest Media, dice: “Epstein gestiva una delle più grandi operazioni di trappole al miele della storia moderna, offrendo due principali servizi: prostituzione minorile e ricatto. Ha utilizzato il suo denaro e le sue connessioni per far crescere il suo profittevole business, protetto dai suoi potenti clienti. Il materiale di ricatto raccolto su innumerevoli élite è ora nelle mani del governo statunitense, che lo tiene segreto. L’isola di Epstein è stata visitata da figure di spicco di entrambi gli schieramenti politici. L’FBI e la CIA sono seduti su una montagna di prove da anni, ma nessuna persona, a parte Ghislaine Maxwell, è stata arrestata o perseguita. Maxwell sta scontando una condanna di 20 anni per traffico di minori”.

In effetti l’amministrazione Trump ha messo in scena un grande spettacolo distribuendo raccoglitori pieni di presunte informazioni classificate su Epstein. “Questo materiale… non verrà mai rilasciato. Non vedrà mai la luce del giorno”, ha dichiarato il procuratore generale Pam Bondi. Tuttavia, a febbraio 2025, Bondi ha chiaramente affermato che esisteva una lista di clienti che sarebbe stata resa pubblica. Ancora non se ne sa niente.

Epstein avrebbe potuto chiamare tutti in tribunale come testimoni, rendendo il processo il più sensazionale della storia. Non c’era modo che gli permettessero di andare a processo. L’intero filmato di sorveglianza su Epstein rilasciato sembrerebbe falso e manca un minuto chiave. Le due guardie che supervisionavano il prigioniero di più alto profilo si sarebbero addormentate sul lavoro: non sono state punite perché hanno collaborato?.

“L’improvvisa virata di Donald Trump sul caso Epstein coincide con la visita di Netanyahu, senza sorprese” ribadisce Giovanni Bonomo “Il governo statunitense potrebbe aver sequestrato i file dall’isola di Epstein, ma Epstein lavorava per il Mossad, e anche loro hanno tutte le informazioni. I legami sono ovunque, e nessuno nel governo statunitense permetterà mai che il processo Epstein veda la luce del giorno. Ora l’intera vicenda di Epstein,  della sua isola e del suo supposto “suicidio” verrà classificata come una cospirazione per proteggere il deep state, minando permanentemente la fiducia nel governo Trump”.

“Epstein Files: Phase 1” – La tesi del Governo USA sul caso

La prima fase dell’inchiesta federale statunitense su Jeffrey Epstein ha delineato una tesi precisa: Epstein avrebbe gestito per oltre due decenni una rete criminale organizzata di sfruttamento sessuale minorile, operativa a livello internazionale e protetta da complicità ad alto livello.

Secondo il Dipartimento di Giustizia USA, Epstein non agiva da solo, ma si avvaleva di una rete di collaboratori e facilitatori, tra cui spicca Ghislaine Maxwell, accusata e poi condannata per aver reclutato ragazze adolescenti, spesso tra i 14 e i 17 anni, sotto false promesse di lavoro, denaro o aiuto scolastico. Le giovani venivano abusate sessualmente nelle proprietà di Epstein a New York, Palm Beach, New Mexico, Parigi e sulla sua isola privata nei Caraibi.

Una parte centrale della tesi del Governo è che Epstein avrebbe goduto di protezione istituzionale. L’accordo del 2008 con la procura della Florida, che gli permise di evitare un processo federale nonostante le gravi accuse di pedofilia, è stato definito un caso emblematico di impunità sistemica, frutto di pressioni e influenze. L’accordo, tenuto segreto dalle vittime, è stato oggetto di pesanti critiche da parte del Dipartimento di Giustizia e della stampa indipendente.

La “Phase 1” ha anche documentato frequentazioni sospette tra Epstein e personalità dell’élite globale: politici, accademici, banchieri, avvocati, reali e celebrità. Anche se la responsabilità penale di questi soggetti non è ancora stata formalizzata, gli inquirenti hanno evidenziato la portata relazionale del sistema Epstein e il ruolo che alcune figure potrebbero aver avuto, direttamente o indirettamente, nella legittimazione o copertura delle sue attività.

La prima fase ha avuto tre obiettivi principali:

  • Raccolta e validazione delle prove (testimonianze, documenti, conti correnti, traffico aereo, video e foto);

  • Identificazione dei complici diretti (oltre a Maxwell, anche assistenti, autisti, collaboratori di fiducia);

  • Preparazione delle basi per le fasi successive, in cui il Dipartimento di Giustizia prevede ulteriori incriminazioni.

Il Governo USA descrive Epstein come il fulcro di una rete criminale complessa, capace di sfruttare potere, denaro e silenzio per commettere abusi su scala industriale. La “Phase 1” non è che l’inizio di un’indagine che punta a smantellare un sistema di complicità e insabbiamenti che per anni ha protetto uno dei più controversi criminali del XXI secolo. La promessa dell’amministrazione americana è chiara: “nessuno è al di sopra della legge”, a prescindere dalla fama o dalla ricchezza.

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