La baruffa Governo-Comuni sui tagli. Non c’è pace al MEF del povero Giorgetti

Sarebbero penalizzati gli enti locali più virtuosi nell’utilizzo del fondi Pnrr

di Paolo Mazzanti tratto da Inpiu.net

La baruffa Governo-Comuni sui tagli
Prima la nuova proroga della sugar tax, poi la “sospensione” del redditometro, adesso lo scontro sui tagli ai Comuni più “virtuosi” sul Pnrr. Non c’è pace al MEF del povero Giorgetti, che cerca di trovare nuove tasse o tagliare un po’ di spese per tenere in equilibrio conti pubblici sempre più traballanti e viene puntualmente subissato da proteste e improperi anche dagli esponenti della sua maggioranza. I tagli di cui si discute riguardano 250 milioni per circa 7 mila Comuni, già previsti dalla Finanziaria 2024. Ora il decreto ministeriale di Giorgetti stabilisce come suddividere i tagli e prevede due criteri: saranno più colpiti i Comuni che spendono di più (e questo è ragionevole) ma anche chi ha ottenuto più fondi dal Pnrr, e qui casca l’asino.

Il presidente Anci e sindaco di Bari Decaro ha detto che questo criterio è un controsenso per due motivi: perché premia i più virtuosi nell’ investire i fondi Pnrr e perché gran parte di questi fondi sono impiegati per creare nuovi servizi (asili nido, parchi, biblioteche) che per la loro gestione richiederanno più fondi ordinari. Altri sindaci lamentano il neocentralismo del governo non solo su questi tagli, ma anche sui fondi sviluppo e coesione (ieri è stato firmato l’accordo da 7 miliardi con la Sicilia, mentre è ancora in attesa quello con la Campania che fa infuriare il presidente De Luca) e sui fondi strutturali europei. Forse il governo dovrebbe cambiare strategia: non far calare dall’alto i soliti decretini, ma concordare con gli enti locali un piano pluriennale di riduzione della spesa e aumento delle entrate, spingendo per esempio Regioni, Province e Comuni a collaborare di più alla lotta all’evasione, a cedere o valorizzare i propri ingenti patrimoni immobiliari, a rendere più efficiente la spesa pubblica.

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