La Germania costruirà una fabbrica di missili Taurus in Ucraina: la svolta storica di Berlino

La svolta storica di Berlino
di Leonardo Borella e Daniele Mangano

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ufficializzato quella che rappresenta la più significativa cooperazione industriale e militare mai realizzata tra Germania e Ucraina. La decisione di produrre direttamente in territorio ucraino i missili Taurus KEPD 350 – con la loro gittata di 500 chilometri e la capacità di colpire obiettivi con elevata precisione – costituisce un cambio di paradigma nella strategia occidentale di supporto a Kiev.

L’accordo bilaterale punta a rafforzare l’autonomia industriale di difesa dell’Ucraina e garantire forniture militari a lungo termine, riducendo la dipendenza dalle catene di approvvigionamento internazionali che potrebbero essere compromesse dal conflitto in corso.

Il pacchetto da cinque miliardi

Berlino ha accompagnato l’annuncio della nuova fabbrica con uno stanziamento di cinque miliardi di euro per aiuti militari, un pacchetto che comprende munizioni, sistemi di difesa aerea avanzati ed equipaggiamenti medici. Questo investimento massiccio sottolinea la determinazione tedesca nel sostenere Kiev in modo strutturale e duraturo.

La produzione locale dei missili Taurus permetterà all’Ucraina di disporre di armamenti avanzati senza i tempi e i rischi legati ai trasporti internazionali, garantendo inoltre un flusso costante di questi sofisticati sistemi d’arma da crociera.

Autorizzazione agli attacchi in profondità

La novità più significativa riguarda però l’autorizzazione all’uso di questi armamenti. Secondo Merz, la revoca delle restrizioni sull’impiego di missili occidentali a lunga gittata da parte dell’Ucraina è in vigore già da diversi mesi, ma la notizia è stata resa pubblica solo ora.

Questo significa che Kiev può ufficialmente utilizzare i missili Taurus, insieme ad altri armamenti forniti da Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Francia, per colpire obiettivi militari situati all’interno del territorio russo, incluse infrastrutture strategiche e centri di comando nelle retrovie nemiche.

Dalla prudenza all’azione diretta

La decisione rappresenta un cambio netto rispetto alla tradizionale linea di prudenza tedesca nel conflitto ucraino. Sotto la guida di Merz, la Germania ha abbandonato l’approccio cauto che aveva caratterizzato le precedenti amministrazioni, optando per un coinvolgimento diretto e strutturale nel sostegno militare a Kiev.

Questa svolta conferma il maggiore coinvolgimento europeo nel conflitto e segna l’inizio di una nuova fase nella cooperazione militare-industriale occidentale, con potenziali implicazioni geopolitiche di vasta portata.

La reazione di Mosca

La Russia ha reagito con durezza alla decisione tedesca, parlando di “grave escalation” e minacciando conseguenze verso la Germania. La prospettiva di missili Taurus prodotti direttamente in territorio ucraino e utilizzabili contro obiettivi in suolo russo rappresenta per Mosca una linea rossa attraversata dall’Occidente.

La scelta di Berlino di trasferire capacità produttive militari in Ucraina modifica significativamente gli equilibri del conflitto, trasformando il sostegno occidentale da fornitura di armamenti a vera e propria partnership industriale bellica.

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