Stasera abbiamo un’ora in più da vivere… ma come la registriamo sulla nostra agenda?
Questa notte alle ore tre in Italia e in tutta l’Unione Europea le lancette degli orologi torneranno indietro di un’ora e segneranno le ore due nuovamente. Avremo un ‘ora in più di vita notturna per chi lo desidera, ma certamente un’ora di più di sonno per tutti gli altri.
Il sistema di alternanza tra ora solare e ora legale è una pratica adottata per sfruttare al meglio la luce naturale durante i mesi estivi, spostando avanti di un’ora le lancette dell’orologio rispetto all’ora solare. Questo sistema mira a risparmiare energia, riducendo la necessità di illuminazione artificiale nelle ore serali. Vediamo come funziona in Italia e in altre parti del mondo.
Internazionalmente
“Daylight saving time”: Legal time (or standard time) is defined as UT (universal time) + or – N hours (where N is an integer number). N may change during the year in order to have a standard time and a daylight saving time.
Ma… giuridicamente, cosa succede in quell’ora in più?
Si portano indietro le lancette di un’ora, e l’orario ritorna alle ore 2. Questo provoca un’ora “doppia”, in cui le due fasce orarie coesistono. Per risolvere il problema della registrazione giuridica di eventi durante quest’ora, ci sono delle linee guida comuni.
Distinzione tra “prima” e “seconda” ora. Per evitare confusione, ci si riferisce alle due ore in questo modo:
- “2:00 ora legale” o “prima 2:00” (l’ora prima del cambio);
- “2:00 ora solare” o “seconda 2:00” (l’ora dopo il cambio).
In alcuni ambiti, come quello giuridico o delle registrazioni bancarie, potrebbe essere specificato quale delle due ore si intende con queste dizioni, assicurando chiarezza nell’orario esatto in cui un evento si è verificato.
Uso del tempo universale coordinato (UTC). Per ridurre al minimo l’ambiguità, in molti casi ufficiali si fa riferimento al Tempo Universale Coordinato (UTC), che non è influenzato dai cambi d’ora. Questo standard è utilizzato, ad esempio, nei contratti internazionali, nelle transazioni finanziarie e nei sistemi informatici. Specificando l’orario in UTC si evita il rischio di confusione derivante dai passaggi tra ora legale e ora solare.
Settori specifici
Settore giudiziario: negli atti giuridici e nei documenti ufficiali, si usa spesso specificare l’ora di riferimento (legale o solare) o ricorrere all’ora UTC per eliminare incertezze.
Settore bancario e finanziario: per le operazioni finanziarie, le banche solitamente adottano orari di chiusura basati su UTC o specificano chiaramente se si fa riferimento all’ora legale o solare.
Settore sanitario e pubblico: anche nelle cartelle cliniche e negli interventi d’urgenza, durante il cambio d’ora, è pratica indicare l’orario con l’annotazione sull’ora solare o legale per evitare ambiguità.
In pratica per una registrazione ufficiale durante l’ora doppia, si consiglia sempre di specificare l’orario in base alla designazione “ora legale” o “ora solare”. Questo assicura precisione e chiarezza giuridica, evitando interpretazioni errate.
In Italia e nell’Unione Europea
In Italia, come in tutta l’Unione Europea, l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, quando le lancette vengono spostate un’ora in avanti, e termina l’ultima domenica di ottobre, quando l’orario torna indietro di un’ora per rientrare nell’ora solare. Tuttavia, nel 2018 il Parlamento Europeo ha approvato una proposta per abolire il cambio stagionale dell’ora, lasciando ogni Stato membro libero di decidere se mantenere l’ora solare o l’ora legale per tutto l’anno. Questa decisione doveva essere implementata entro il 2021, ma a causa di ritardi e disaccordi tra i Paesi, non è ancora entrata in vigore e il cambio d’ora continua ad essere applicato.
Negli Stati Uniti e in altri Paesi del mondo
Negli Stati Uniti il sistema è simile, ma le date di cambio sono leggermente diverse: l’ora legale inizia la seconda domenica di marzo e termina la prima domenica di novembre. Alcuni Stati, come l’Arizona (eccetto la riserva Navajo) e le Hawaii, non applicano il cambio d’ora e mantengono l’ora solare tutto l’anno. Anche in Canada, la maggior parte delle province segue il sistema di cambio d’ora simile agli Stati Uniti, con alcune eccezioni a livello locale.
In Russia, l’ora legale è stata abolita nel 2014, e il Paese ha scelto di mantenere permanentemente l’ora solare. In Cina, non viene applicato alcun cambio d’ora, e l’intero Paese mantiene l’orario di Pechino per tutto l’anno, nonostante sia attraversato da diversi fusi orari. In Brasile, l’ora legale era adottata in alcune regioni del Paese, ma è stata sospesa nel 2019 per decisione del governo, che ha ritenuto i risparmi energetici marginali.
Controversie e futuri sviluppi
Il sistema di alternanza tra ora solare e ora legale è oggetto di dibattito in molti Paesi: i benefici sul risparmio energetico non sono più così rilevanti come in passato, soprattutto con l’aumento dell’efficienza energetica e la maggiore dipendenza dall’elettricità per altri usi. Inoltre, molti studi indicano che il cambio d’ora può avere effetti negativi sulla salute e sul benessere, con impatti su sonno e produttività. Sebbene l’alternanza tra ora solare e ora legale sia ancora in uso in molti Paesi, si assiste a una tendenza verso l’abolizione del sistema, e nel prossimo futuro potrebbe essere sostituito da un orario unico per tutto l’anno in molte aree del mondo.