Trasporti pubblici e traffico a Milano. Si può fare qualcosa di più per il futuro della città?

Arianna Censi, Assessora alla Mobilità di Milano, aveva recentemente dichiarato “Mi impegno ogni giorno per il futuro della nostra città, per migliorare la salute di tutti noi, partendo dai più fragili. Lo faccio con determinazione considerandolo quasi un privilegio”. E spiegava come il Comune di Milano stia rinnovando il sistema dei trasporti pubblici e dello sharing in chiave MaaS passando “da un modello molti-a-uno a uno-a-molti”. I MaaS Operator (Mobility as a Service Operator) sono entità che aggregano diverse forme di servizi di trasporto in un’unica piattaforma, rendendo possibile per gli utenti pianificare, prenotare e pagare per vari tipi di spostamenti attraverso un’unica applicazione o interfaccia. Gli utenti possono accedere a vari servizi di trasporto senza dover utilizzare più app o abbonamenti, con opzioni di trasporto più sostenibili, come il trasporto pubblico o la condivisione dei veicoli. In pratica, l’ottimizzazione del percorso e l’integrazione dei servizi possono ridurre il tempo di viaggio e i costi per gli utenti.

“Ma il cambiamento avviene nelle città, non si decide da lontano. E il Fondo nazionale dei trasporti dovrebbe raddoppiare” aggiungeva Arianna Censi. Non tutti però sono d’accordo sull’efficienza dei suoi provvedimenti. Ora però l’Assessora alla Mobilità di Milano rincara la dose e dichiara al Corriere della Sera: “A Milano servono 300 milioni di euro, il governo ci aiuti”. Carmelo Ferraro, presidente del Comitato MI’mpegno, è il primo a reagire su quelli che definisce “provvedimenti punitivi per gli automobilisti, in una Milano che si chiude sempre di più invece che migliorare”. Ma vediamo di affrontare il tema da un’angolazione più ampia, per passare poi a intervistare più a fondo Carmelo Ferraro.

La gestione ottimale del traffico in una grande città

La gestione ottimale del traffico in una grande città è una sfida complessa che richiede un approccio integrato: coinvolge tecnologie avanzate, pianificazione urbana efficace e collaborazione tra vari interlocutori, tra cui amministrazioni locali, aziende e cittadini. È essenziale una pianificazione urbana che promuova la densità abitativa vicino ai mezzi di trasporto pubblico e ai servizi, riducendo la necessità di lunghi spostamenti. A ciò si abbina l’opportunità di creare aree pedonali e ZTL in zone strategiche per ridurre il traffico veicolare nel centro città e promuovere una mobilità più sostenibile.

Trasporto pubblico efficiente

Investire in metropolitane, tram, autobus elettrici e ferrovie suburbane per garantire un’alternativa valida e conveniente all’uso dell’auto privata. Integrare vari mezzi di trasporto (autobus, tram, treni, bike sharing) in un sistema coordinato con biglietti unici e orari sincronizzati.
Utilizzare semafori connessi e adattivi che possono cambiare la loro tempistica in base al flusso del traffico in tempo reale, tramite sensori e telecamere per monitorare il traffico e raccogliere dati per analizzare le tendenze del traffico e migliorare la gestione.
Sviluppare piattaforme che utilizzano l’intelligenza artificiale e big data per ottimizzare i flussi di traffico, identificare incidenti e gestire le emergenze.

Mobilità alternativa e sostenibile

Promuovere l’uso di servizi di car sharing e bike sharing per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione. Incentivare l’uso di veicoli elettrici nelle aree del centro, con la creazione di stazioni di ricarica veloce. Inserire piste ciclabili e percorsi pedonali che non penalizzino il traffico automobilistico, ma si integrino con esso per rendere sempre più scorrevole il traffico.
Congestion charge: introdurre tariffe per l’ingresso nelle zone più trafficate durante le ore di punta, come il sistema di “congestion charge” a Londra e applicare tariffe di parcheggio variabili in base alla domanda, per scoraggiare l’uso del veicolo privato nelle aree più congestionate.

Un approccio combinato di queste strategie può migliorare significativamente la gestione del traffico in una grande città, riducendo la congestione, migliorando la qualità della vita e promuovendo una mobilità più sostenibile.

Intervista a Carmelo Ferraro

Che cosa ne pensa di queste nuove dichiarazioni dell’Assessora alla Mobilità di Milano?

“La richiesta dell’assessora Censi di un robusto incremento dei fondi per il trasporto pubblico locale, come riportato nell’intervista sul Corriere di ieri, seppur legittima appare come una tipica boutade estiva. In un contesto di crisi di bilancio statale, invocare 300 milioni di euro suona più come un tentativo di distrarre dall’inefficacia delle politiche attuali piuttosto che una soluzione concreta ai problemi che affliggono la mobilità milanese”.

Come affronterebbe lei il tema del traffico in città?

“La vera questione non è solo una questione di fondi. Le code, che attanagliano Milano ogni giorno, sono uno dei principali fattori di inquinamento della città. È il traffico congestionato, non la semplice esistenza di automobili, a contribuire in maniera determinante al deterioramento della qualità dell’aria che respiriamo. Ogni fermata prolungata, ogni rallentamento dovuto a una gestione inefficiente del traffico, aggiunge quantità inaccettabili di emissioni nell’ambiente. In questo senso appaiono incomprensibili le ulteriori restrizioni annunciate quale in particolare l’estensione delle aree a 30 all’ora”.

Però qualcosa si deve ben fare…

“Milano non può più permettersi di trattare la questione della mobilità con soluzioni parziali e temporanee o comunque solo punitive per gli automobilisti. Dobbiamo guardare a modelli di successo come ad esempio quello di Singapore, dove il traffico pubblico e privato convivono in un equilibrio armonioso grazie a un uso intelligente della tecnologia e a una pianificazione urbanistica all’avanguardia. Non si tratta di demonizzare il traffico privato, ma di integrarlo in un sistema di trasporto urbano che sia veramente efficiente e sostenibile”. 

Per questo occorrono nuove risorse?

“No, le risorse e le competenze per realizzare una trasformazione radicale ci sono già. Milano è sede di alcune delle più prestigiose università e centri di ricerca in Europa. Queste istituzioni ospitano menti brillanti capaci di sviluppare soluzioni innovative che potrebbero rivoluzionare il modo in cui ci spostiamo in città. Tuttavia, ciò che continua a mancare è la volontà politica di mettere in atto queste soluzioni. Invece di affidarsi a richieste di fondi che potrebbero non arrivare mai, l’amministrazione dovrebbe concentrarsi su un piano strategico che miri a una gestione del traffico e dei trasporti veramente moderna. Le code devono diventare un ricordo del passato, non l’emblema di una città incapace di rinnovarsi. Solo così potremo avere una Milano che non solo sia più vivibile, ma che diventi un modello di sostenibilità e innovazione a livello globale”.

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