Pensioni: tema cruciale per la manovra

Pensioni senza tregua: tre proposte per ritrovare efficienza ed equità

Sarà ancora il tema cruciale per la manovra. Nessuna delle misure proposte finora può riportare equilibrio. Serve il coraggio di ripristinare l’eguaglianza dei contribuenti e di puntare su lavoro e previdenza integrativa

Anche quest’anno il tema cruciale della sessione di bilancio sono le pensioni. Forza Italia perora l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro mentre la Lega, ripropone Quota 41, vale a dire la possibilità di andare in pensione a qualsiasi età purché si sia cominciato a pagare i 41 anni di contributi prima del diciannovesimo anno d’età e il calcolo della pensione venga interamente fatto attraverso il metodo contributivo. La misura aggraverebbe immediatamente di un miliardo il deficit pubblico. Un’altra ipotesi allo studio è destinare (non è chiaro se obbligatoriamente o volontariamente) il 25% del Tfr a fondi previdenziali privati, per rinforzare l’assegno pensionistico. Dal governo si fanno filtrare tutt’altre ipotesi e si parla di un allungamento di 6-7 mesi nel numero di anni minimi necessari per anticipare il godimento della pensione, con ipotesi di 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne. Ancora nell’incertezza il rinnovo di “Opzione donna” e Ape sociale. Anche l’aumento delle pensioni minime dovrebbe essere di lieve entità, mentre rimane sempre una possibilità quella del blocco della rivalutazione degli assegni più alti.

ALTRI ARTICOLI

Learn how we helped 100 top brands gain success