Mariapaola Negri da “arranger” finanziario a supporto per professionisti e PMI

La figura dell’arranger, già ben consolidata nel mondo finanziario, sta espandendosi in altri settori proprio come reazione costruttiva ai danni della pandemia

L’attitudine di Mariapaola Negri a interpretare le esigenze di clienti e stakeholders sta diventando determinante per supportare, in questo momento difficile, sia le PMI, sia i professionisti

—- di Greta V. Galimberti – Trendiest News —-

La figura dell’arranger nel settore della finanza strutturata, pur sotto varie forme e con diverse configurazioni di incarico (mandated lead arranger, joint lead arranger, sole arranger ecc.) opera ormai molto frequentemente come coordinatore degli aspetti organizzativi o per influenzare decisioni di investimento in mercati, aree geografiche, settori, ecc. Ma la novità è che questa funzione estremamente delicata si sta espandendo a molti altri mercati dove gli aspetti di resilienza ai danni provocati dalla pandemia sono diventati determinanti.

La figura dell’arranger

Laureata in Giurisprudenza, Mariapaola Negri è una “arranger” che ha sviluppato negli ultimi anni la sua competenza in svariati studi legali con specializzazioni diverse, per scoprire oggi che la sua attitudine a interpretare le esigenze di clienti e stakeholders sta diventando determinante per supportare, in questo momento difficile, sia le PMI, sia i professionisti non solo in campo legale.

Intervista a Mariapaola Negri

A proposito di PMI e professionisti, è giusto dire che la figura dell’arranger sta acquisendo un ruolo determinante?

“Si, questo è dovuto alla necessità di cambiamento di entrambi, imprenditori e professionisti, nel cercare sinergie costruttive per gli uni e per gli altri e ‘svecchiare’ il modus operandi. L’arranger è come un direttore d’orchestra, deve scegliere i migliori elementi e, pur mantenendone unicità e capacità, deve farli suonare insieme per la crescita armonica di un tavolo di lavoro o di un progetto funzionale ai nuovi obiettivi dell’impresa”.

La tua esperienza in campo finanziario aggiunge valore agli aspetti organizzativi del tuo lavoro?

“Si, assolutamente, mi piace sintetizzare il concetto in tre parole: risparmio = liquidità = ripartenza. Poi se volete approfondiamo. Intanto va ricordato che ci sono forme di aiuto non conosciute e funzionali quali recupero crediti iva, pharma, pa, d’imposta, formazione finanziata che diventa riqualificazione, collocazione, crescita per una leadership diversa orientata a collaborare con il mondo a 360 gradi, e tanto altro.”

So che stai seguendo un nuovissimo network di professionisti, quali commercialisti e legali, in campo internazionale. Ci dai qualche dettaglio in più?

“ThePen è un esempio concreto di professionisti che seguono aziende, dialogano e lavorano sulla crescita e performance del proprio cliente tramite un’App che fa da governance. Piu skills, non solo in campo legale, più menti pensanti con scuole e storie diverse offrono soluzioni vincenti per l’apertura di nuovi mercati o per la salvaguardia degli esistenti”.

Trovi che appartenere a un network possa essere un elemento importante per la ripresa?

“Creare network virtuosi significa entrare in progetti internazionali dove lavorare per proprie competenze, scoprire idee e progettualità cui non si sarebbe potuto accedere, avere un patto fiduciario utile alla crescita anche ‘quantitativa’.

Grazie allo sviluppo di relazioni basate sul binomio impresa e crescita, con la salvaguardia e la promozione del made in Italy, si crea un rapporto virtuoso per la nostra artigianalità e un’eccellente spinta per l’evoluzione 4.0 del nostro tessuto imprenditoriale”.

Quali sono i vantaggi principali?

“Appartenere a un network significa che tutto lavora a fattor comune (professionista per il risparmio, lo sviluppo, la formazione, etc. etc.). L’apertura di nuovi mercati, con la nostra eccellenza manifatturiera che citavo prima, l’internazionalizzazione vista come un servizio multiplo con i trade point, il collegamento tra professionisti e così via. Ogni settore merceologico oggi necessita di riflettere sul modus operandi, il passato non torna, crederlo è avulso dalla realtà. Il futuro sarà innovazione, coesione, digitalizzazione. Ognuno degli attori del mercato del lavoro, impresa e professionisti, dovrà evolversi.”

Ma in una nazione come l’Italia, caratterizzata da forte individualismo, parlare di network è possibile?

“Si, è vero, non è semplice, ma molte aspettative stanno cambiando proprio ora. In effetti nessuno parlava di collaborazione tra professionisti ed impresa, e tutti si limitano ancora a parlare di difficolta, crisi, criticità, ma non di come risolvere i problemi, dare nuova progettualità, opportunità di internazionalizzazione e speranza alle PMI. Dal mondo imprenditoriale ai consulenti è stasi e terrore.  Non possiamo salvare tutti, ma possiamo, e dobbiamo, creare delle opportunità e delle linee innovative ed educative anche nell’imprenditore e nelle libere professioni L’imprenditore deve sentirsi accompagnato da un gruppo di professionisti che con relazioni e competenze creino circuiti virtuosi. Mettiamo a fattor comune il tutto e creiamo un ecosistema dove vi siano ‘progetti settoriali’. Ho già parlato con alcuni network, favorevoli all’idea. Giusto per fare qualche esempio, sono già attivi i tavoli del Denim e degli Orafi, ed è in costruzione quello della Pelletteria, denominati Ferrari del Denim, Ferrari degli Orafi, Ferrari della Pelletteria”.

ALTRI ARTICOLI

Learn how we helped 100 top brands gain success