Candiani presenta Coreva, il primo denim stretch biodegradabile

Se sei a Milano prendi carta e penna e segnati questo indirizzo: Porta Ticinese 22. Qui si trova la nuova avventura di Candiani, il primo tessuto denim stretch biodegradabile.

Tutto è nato nel 2015 da un’intuizione avuta da Alberto Candiani. È in una gastronomia quando nota la corda che tiene appesa gli insaccati. Nasce così la sfida di trovare un materiale elastico naturale da usare in azienda. Il suo nome è Coreva: una tecnologia innovativa che utilizza un filato vegetale ottenuto dalla gomma naturale per sostituire completamente i filati sintetici. Un tessuto innovativo, però, con la stessa elasticità e qualità fisiche di un jeans “tradizionale”.

Le loro camicie e pantaloni in denim sono completamente ecosostenibili: dalle cuciture ai bottoni (la cerniera non è stata usata perché non biodegradabile, ndr).

Un enorme approccio innovativo da parte del mondo della moda. Pensiamo solo che il “denim tradizionale” è tra i tessuti più inquinanti in commercio. Per trattarlo si usano grosse quantità di acqua e componenti chimiche. Per intenderci, per realizzare un solo paio di jeans sono necessari 10.000 litri di acqua. Solo per il denim viene consumato ogni anno circa il 35% della produzione mondiale di cotone. Poi, per trattarlo, il cotone cresciuto e raccolto deve attraversare diversi passaggi piuttosto invasivi e decisamente poco sostenibili, a livello ambientale ma anche sociale, in termini di sfruttamento della manodopera.

La quarta generazione di Candiani rappresentata da Alberto ha deciso di cambiare le cose. Con Coreva stretch le materie prime diventano tessuto, poi indumento, e alla fine ritornano alla natura, biodegradandosi in circa 4-6 mesi, senza rilasciare prodotti chimici tossici e microplastiche. Un jeans sintetico invece ci potrebbe mettere fino a 200 anni.

E nello store, per far capire al consumatore l’obiettivo primario di Candiani, sono disposte tra macchine da scrivere, camicie e pantalone, una moltitudine di piante di menta. Perché? Semplice. Il cotone e la gomma naturale del denim -terminato il loro ciclo di vita- possono diventare bio fertilizzante, perfetto per agevolare la crescita di piante. Da qui la voglia di celebrare questo nuovo capitolo dell’azienda, regalando ai clienti una piantina di menta. Un modo unico per far capire alle persone che mentre sorseggiano il loro mojito, stanno consumando il loro jeans.

Un nuovo modo di concepire la moda. Un nuovo modo per salvare il pianeta.

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