Pitti uomo 100, la moda riparte da qui

Parola d’ordine al Pitti: ripartenza. Anche perché in cento edizioni e cinquant’anni di storia, la kermesse non ha segnato solo la moda ma anche la società.

Pitti c’è, c’è sempre stato e ci sarà per sempre. Ed è proprio dalla sua solidità che la moda muove mandare un messaggio di speranza: la fiera, infatti, è la prima interamente in presenza che si svolge in Italia.

Tre giorni e non più quattro, centinaia di espositori e non più mille. Ma questo non importa. La pandemia c’è stata, non si può far finta di nulla. Dal 30 giugno al 2 luglio in Fortezza da Basso 395 marchi di cui 112 esteri, celebrano un anniversario importante “Pitti100”. E per l’occasione è stato creato dal designer Francesco Dondina un logo tutto nuovo.

“Il 100 è un numero forte, significativo, tondo e promettente. È sicuramente un traguardo, ma se letto al contrario, 001, diviene il simbolo di un nuovo inizio”, ha raccontato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine.

Pitti in 100 anni ha rispecchiato l’evoluzione degli usi e costumi della società. Un uomo elegante, al passo con i tempi. E nel 2021 la filosofia di questo evento non poteva che essere la sostenibilità: dai materiali al riciclo degli stili.

Tantissimi gli eventi organizzati e attesi:

Pitti connect: programma di progetti speciali, format esclusivi ed eventi online su The Billboard. Tra cui, 30 Exhibitors Spotlights, (serie dedicata ai marchi di riferimento), 7 Walk Through (percorsi di stile sui pezzi chiave di questa edizione), 15 profili Sustainable Style (focus sulle promesse globali del menswear sostenibile), 12 Buyers Select (top buyer condividono le loro proposte preferite), From Pitti With Love (100 quotes di 100 persone di riferimento della community di Pitti Immagine), Rolf Ekroth SS22 (esclusivo video del designer finlandese).

Novità di quest’anno è l’apertura dei Pitti Studios, un servizio di produzione di foto, video e storytelling pensato per valorizzare le proposte dei brand in un’ottica cross-canale social e digital media.

Le novità sono tante, i desideri di tornare a vivere di creatività ancora di più.

 

 

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