Joan Didion morta a 87 anni: raccontò decadenza e ipocrisia americana

La leggendaria scrittrice americana Joan Didion, esponente con Tom Wolfe e Truman Capote del Nuovo Giornalismo degli anni ’60 e ’70, è morta per le conseguenze del Parkinson nella sua casa di Manhattan.

Joan Didion

Lucy Feldman di Time le aveva chiesto “Cosa rende un giornalista migliore, la capacità di creare empatia o la capacità di osservare il mondo con distacco? Che cosa preferisci?” La risposta della Didion fu: “So solo di non essere brava neanch’io”. Sembrava avere una sorta di conoscenza incrollabile e certa che gli altri potevano cogliere solo in un fugace sguardo di tanto in tanto.

Cool letterario

Questo ha reso Joan Didion l’essenza stessa del cool letterario. Lo si vedeva nelle fotografie di lei, sigaretta in mano, appoggiata a una Corvette o mentre passeggiava sulla spiaggia; ma soprattutto, potremmo leggerlo su ogni sua pagina. La sua prosa era saggia, concisa e assolutamente sicura di sé.
Si era creata una reputazione con le sue frasi. Era la prosa – non la sua vita intricata o il suo comportamento sicuro di sé – che la distingueva e che la rendeva una figura così magnetica e singolare, specialmente per le donne, nel giornalismo e nell’arte.

Una linea continua

La voce della scrittrice è un’inconfondibile linea continua dal lavoro di “On Keeping a Notebook” e dalla raccolta del 1968 “Slouching Towards Bethlehem” fino a “Blue Nights” nel 2011.

Dei suoi primi lavori diceva: “Penso che sia meglio continuare ad annuire in termini con le persone che eravamo un tempo, indipendentemente dal fatto che le troviamo un’azienda attraente o meno. Altrimenti si presentano senza preavviso e ci sorprendono, vengono a bussare alla porta della mente alle 4 del mattino di una brutta notte e chiedono di sapere chi li ha abbandonati, chi li ha traditi, chi farà ammenda”.

E di “Blue Nights” ricordava i suoi consigli su come rispondere quando i conoscenti le chiedevano come riuscisse a reggere il dolore: “Non piagnucolare, scrivo su un foglietto. Non lamentarti. Lavora di più. Trascorri più tempo da sola”.

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