Una mostra speciale a Savona, visitabile fino al 29 maggio nei locali del Vescovado
— di Lucia LoPalo —
Organizzata dal Rotary Club di Savona, la Mostra Storica in corso a Savona in piazza del Vescovado fino al 29 maggio prende spunto dal 550esimo della fondazione della Chiesa-Convento francescano del San Giacomo per descrivere con fotografie, documenti storici mai esposti e dipinti la collina del Miramare che da troppi anni giace nell’abbandono e nel degrado.
La collina del Miramare
Dalla sua sommità il vetusto convento, centro della cultura savonese del XV-XVI secolo (vi studiarono papa Sisto IV ed il Chiabrera), sconsacrato e depredato delle opere d’arte da Napoleone, veglia sulla città, sul porto e gode della vista di tutta la costa ligure orientale. Venne adibito a vari servizi (reclusorio, opificio, caserma militare, sede di associazioni) sino all’attuale instabilità strutturale. La Mostra lo inserisce, unitamente al suo vasto podere, nell’evolversi della cartografia cittadina dalla nascita fino ai giorni nostri e fa conoscere quali tesori artistici/storici/culturali sono stati persi e quanto ancora si conserva al suo interno.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 con ingresso libero.
La ricchezza culturale della città
La mostra espone le rielaborazioni digitali degli affreschi di Ottavio Semino, la descrizione del pontile e le modifiche architettoniche apportate. Per la prima volta in Italia vengono esposte le riproduzioni al vero dei tre grandi dipinti sottratti da Napoleone e mai restituiti: G. Mazone “Noli me tangere”(Museo di Alencon), L. Fasolo “La genealogia della Vergine” (Louvre), G.Ferrari/A.Piazza “La visitazione” (Museo di Wiesbaden).
Scendendo verso il mare si incontra l’abbandonato albergo art nouveau “Miramare” che, con gli stabilimenti balneari della omonima Baia, fu l’hotel de charme della belle époque savonese, meta di facoltosi turisti stranieri ed italiani. La Mostra ne illustra la storia, dalla domanda di costruzione allo stato attuale. Nel 1912 la “Portofino della Liguria occidentale” scomparve in seguito alla scelta industriale di Savona che portò alla costruzione della più lunga funivia del mondo per trasportare il carbone verso l’entroterra.
Una descrizione accurata ma accessibile a tutti di uno spaccato della vecchia Savona.
Gianni Venturino
Curatore della mostra è Gianni Venturino, architetto e storico dell’arte, che tempo fa realizzò un fedele modellino della chiesa di San Giacomo.
Il modello era la parte tangibile di una pubblicazione del 2010, edita da Grafiche Fratelli Spirito (La chiesa fantasma. San Giacomo apostolo, l’ultima chiesa medioevale di Savona), in cui sono raccolti gli studi preparatori e le vicende storiche della chiesa e dei tesori d’arte che vi erano racchiusi, ora sparsi in molti luoghi, tra cui alcuni di notevole prestigio. Gianni Venturino permette cliccando qui di scaricare integralmente il testo dal sito di “Storia Patria” di Savona.