Tre chicche artistiche di Milano poco conosciute

— di Luisa Melzi d’Eril

Confessiamolo, a noi milanesi, è capitato molte volte di spulciare i siti online che elencano le tre, cinque, dieci attrazioni imperdibili. Ma gira e rigira sono sempre le stesse. Ecco tre gioiellini nel centro di Milano a cui, forse, non avete mai prestato attenzione.

Palazzo Berri Meregalli

Palazzo Berri Meregalli è un edificio storico, tuttora abitato, al civico 8 di Via Cappuccini (Palestro), costruito tra il 1911 e il 1913 dall’architetto Giulio Ulisse Arata. 

Basta una rapida occhiata per capire che ci si trova di fronte ad un luogo bizzarro. La particolarità dell’edificio sta nell’architettura e nella decorazione: fonde elementi romanici, neogotici, rinascimentali e liberty facendone un ottimo esempio di stile eclettico milanese. Ogni aspetto è curato nei minimi particolari ed è impreziosito da affreschi, putti scolpiti e ferri battuti realizzati dall’artigiano Alessandro Mazzucotelli. 

Ogni angolino nasconde delle sorprese insolite: Gargoyles e simboli che tradiscono il gusto per l’esoterismo e il grottesco.

Nella parte alta della facciata, aguzzando l’occhio, si possono ancora scorgere le tracce dei dipinti, rovinati dall’inquinamento e dal tempo, che il restauro del 2009 ha riportato parzialmente alla luce. 

Se siete visitatori curiosi potete spingervi fino all’androne di ingresso. Vi stupiranno le decorazioni di mattoni, i soffitti e i mosaici degli artisti Adamo Rimoldi e Angiolo D’Andrea. In fondo, ciliegina sulla torta, apparirà sul piedistallo la “Vittoria alata”, scultura di Adolfo Wildt, realizzata nel 1919.

 

Casa Museo Bagatti Valsecchi

In Via Gesù 5, nel cuore di Montenapoleone, dopo un pomeriggio di shopping sfrenato, ci si può rifugiare in uno splendido complesso di stanze e cortili (compreso un ristorante). Si tratta di Casa Bagatti Valsecchi, oggi Museo della Regione Lombardia.

Già dall’esterno ci si sente catapultati indietro nel tempo. Ed è proprio questo l’effetto che avrebbero desiderato i due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, architetti entrambi, i quali, negli anni Settanta del 1800, mossi da una passione comune, decisero di ristrutturare la dimora di famiglia in stile neorinascimentale.  

L’obiettivo era creare una dimora rinascimentale ma dotata allo stesso tempo dei comfort e delle invenzioni moderne (acqua corrente, doccia) senza che si perdesse l’armonia stilistica cinquecentesca. 

Nelle varie sale si mescolano oggetti autenticamente rinascimentali (affreschi, camini, soffitti lignei) e ricostruzioni ottocentesche. 

Dopo la morte di Fausto e Giuseppe, la casa continuò ad essere abitata dagli eredi fino al 1975, quando il palazzo venne acquistato dalla Regione Lombardia

Per i veri appassionati di angoli segreti consigliamo, alla fine della visita, di attraversare il cortile e sbucare in Via Santo Spirito. Proprio di fronte, al civico 7 si trova il Sito privato Bagatti Valsecchi: un cortile decorato da una raffigurazione di Milano, in cui si possono ammirare i veicoli storici della famiglia, tra cui il velocipede di Giuseppe. Il nobiluomo, pioniere del ciclismo in Italia, sfidava multe e decreti pubblici girando ogni giorno in sella al suo trabiccolo per le strade della città, nonostante fosse espressamente vietato.

 

Per maggiori info: https://museobagattivalsecchi.org/

 

Orto di Brera

Questo, tra i tre luoghi consigliati, è sicuramente il più rilassante. L’Orto botanico di Brera, oggi gestito dall’Università degli Studi di Milano, è immerso nel centro del Quartiere di Brera e si trova in uno dei cortili dell’Accademia delle Belle Arti. 

La sua storia comincia nel XIV secolo, quando i Padri Umiliati lo utilizzarono come orto e luogo di meditazione. Nel secolo successivo l’Orto e il palazzo passarono nelle mani dei Padri Gesuiti fino agli anni dell’Illuminismo, quando, l’ Imperatrice Maria Teresa d’Austria trasformò l’edificio in un centro culturale di riferimento per l’arte, le lettere e le scienze e venne creato il vero e proprio Orto Botanico di Brera. Da allora è diventato un luogo di formazione e istruzione per gli studenti di farmacia, biologia e medicina.

Nel 2001, dopo un lungo restauro, è stato restituito alla città e oggi si può accedere gratuitamente per passeggiare tra i filari delle piante e sedersi a leggere un libro all’ombra di qualche specie esotica.

 

Per maggiori info: https://ortibotanici.unimi.it/orto-botanico-di-brera/    https://ortodibrera.com/

 

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