MILANO BAGNATA, NON TANTO FORTUNATA
— di Marilena Mauro – Unusual Communication —
E’ una tipica giornata milanese, con il cielo che piange a dirotto e le strade trasformate nel Rio delle Amazzoni. Si decide di sfidare il diluvio, equipaggiati con il migliore abbigliamento impermeabile del sistema solare. Ma a un passo fuori casa già si intuisce che il livello è già diventato PRO, da veri gladiatori, in una sorta di “Obstacle Course Racing”: tra fango, tombini otturati buche più o meno profonde e macchine che sfrecciano nelle pozzanghere lavando mezzo quartiere.
E’ incredibile come sia possibile che la maggior parte degli automobilisti sembrano trasformarsi in veri e propri piloti da rally. E’ da TSO! Le pozzanghere diventano il loro personale circuito di Monaco e voi siete gli spettatori inzuppati costretti a guardarli passare a velocità supersonica, sperando che non vi schizzino addosso un’ondata d’acqua gelida e lurida che vi schifezzerà per l’eternità.
E che dire delle buche? Le buche sono il nostro fiore all’occhiello, nascoste sotto uno strato di acqua apparentemente innocuo. Ogni passo è un rischio calcolato, un balletto sull’orlo del precipizio, dove l’unico premio per la vittoria è arrivare dall’altra parte della strada senza dover fare una visita a un pronto soccorso.
E quando finalmente raggiungete il vostro rifugio, bagnati fradici capirete che ogni goccia caduta dal cielo è stata un pezzo di storia scritto sul marciapiede, sui vostri vestiti e sulle vostre scarpe… E talvolta per sempre.
Quindi, la prossima volta che vi trovate a Milano sotto la pioggia, tenetevi allenati, perché potreste trovarvi a dover mettere alla prova le vostre abilità da atleta olimpico, vincendo come premio una bella secchiata d’acqua in faccia!
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