Abitare in montagna: contributo della Regione Piemonte

Abitare in montagna: la Regione Piemonte avvia il 1° settembre il bando dotato da 10 milioni di euro rivolto a chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5mila abitanti.

Importante: una volta ristrutturato, l’immobile deve diventare la prima casa trasferendovi la propria residenza. Il che non impedisce a chi ha già un lavoro in una grande città di mantenervi il domicilio e attivare lo smart working dalla nuova abitazione per gran parte della settimana, a suo piacimento. Ci sono comuni montani a pochi chilometri da Torino, ma anche a mezzora di treno da Milano, come quelli situati nella zona di Tortona, nel bellissimo paesaggio del Quarto Piemonte.
Nell’immagine una casa in Quarto Piemonte, 60 chilometri d’autostrada da Milano.

Un importante contributo in denaro

Già il Bonus 110% permette a tutti gli italiani di ristrutturare la propria abitazione a costi irrisori, ma con il bando della regione Piemonte si aggiunge anche una somma maggiore: si può ricevere un contributo da 10 a 40 mila euro. L’Uncem, Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani, aveva proposto a tutte le Regioni italiane di lavorare in questa direzione, dopo il successo dell’Emilia-Romagna. “Soprattutto per far sì che le nuove residenze, che si spostano negli Appennini e nelle Alpi dalle zone urbane, portino a una crescita delle comunità. E generino sviluppo, inclusione, incontro. In una parola, questo bando ci auguriamo possa costruire nuove comunità. Quelle che rigenerano i territori.” come afferma Roberto Colombero, Presidente regionale Uncem Piemonte.

Abitare in montagna, le modalità

Il bando regionale sarà pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it  e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande, aperta fino a fine di dicembre 2021.

Sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5mila abitanti protagonisti del bando. 48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli.

Qui l’elenco dei comuni che fanno parte del progetto

https://uncem.it/wp-content/uploads/2021/08/Elenco-dei-Comuni-inseriti-nel-bando.pdf

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto. Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento. Altri punti a chi ha un Isee uguale o inferiore a 20mila euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato.

Punti in più 

Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Tempistica

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

Abitare in montagna. “Siamo convinti che la rigenerazione del patrimonio, alla quale lavoriamo da 15 anni – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – possa avere una buona spinta in questa misura, unita al Superbonus. Dobbiamo lavorare per sostenere chi vuole aprire un’impresa e per generare comunità. Questo passa da una nuova consapevolezza da parte di chi si trasferisce, da un nuovo senso di appartenenza, dal ‘Compra in Valle, la Montagna vivrà’, da un nuovo impegno di democrazia grazie agli Enti locali. E anche dall’uso positivo delle risorse economiche che Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Fondi strutturali mettono a disposizione. Gli impegni di Regione Piemonte e Regione Emilia-Romagna sono positivi, come anche quello di Regione Lombardia per la rigenerazione del patrimonio dei borghi e dei centri storici. Oltre ogni retorica dei borghi e dei paesini, proviamo a costruire ‘montagna viva’, a beneficio del Paese intero”.

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