— di Chantal Sara Costadoni —
L’identità Rai è sempre più a rischio. Le nuove e controverse dinamiche di controllo da parte
dei vertici fanno tremare le mura della sede in Viale Mazzini.
Il sindacato del servizio pubblico ha reso noto mediante un comunicato stampa diffuso
mediante i Tg e radio della rete la sua preoccupazione circa le ultime disposizioni messe in
campo dal CDA Rai.
“Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più
asfissiante.” questo è l’incipit del testo andato in onda domenica 21 aprile 2024. Una lettera
aperta indirizzata all’amministratore delegato, Roberto Sergio, dopo l’esclusione di Scurati
dalla puntata di ‘Che Sarà’ su Rai 3, sabato 20 aprile.
Una scelta che non è di certo passata inosservata, infatti il tentativo messo in atto dalla Rai
di ‘silenziare’ lo scrittore partenopeo ha ottenuto l’effetto contrario, diventando un caso di
risonanza e denuncia di un sistema che cerca di controllare l’informazione pubblica venendo
meno a quelli che sono i principi della libertà di stampa.
L’Ad Sergio ha prontamente dichiarato di non essere a conoscenza delle manovre che
hanno portato alla cancellazione del monologo di Scurati e che verranno presi ‘drastici’
provvedimenti nei confronti dei responsabili.
Non è la prima volta, quest’anno, che la Rai finisce sotto accusa a causa delle scelte prese
dai suoi dirigenti. Basti pensare a quanto successo durante il Festival di Sanremo, quando
vennero, prontamente, prese le distanze da un cantante ‘colpevole’ di aver chiesto la pace
nel Medio Oriente o ancora la recente puntata di ‘Porta a Porta’ contro l’aborto, in cui gli
ospiti invitati a intervenire erano tutti di sesso maschile. Il servizio pubblico sta subendo una
forte crisi ma come scritto da Usigrai: “Non è mai tardi per cambiare rotta”.