Centro Culturale “Emmanuel Mounier”. Webinar sul Covid-19 in bambini e ragazzi

“COVID-19 NEL BAMBINO” Tavola Rotonda e Dibattito in Diretta Streaming 8 giugno 2021 – ore 18:15 – 19:45
Canale Youtube: www.youtube.com/c/centromounier Pagina Facebook: www.facebook.com/centro.mounier

Emmanuel Mounier. Il Centro Culturale “Emmanuel Mounier” prosegue il ciclo di incontri di carattere informativo-divulgativo dedicato alle cure contro il COVID-19 con un nuovo webinar focalizzato sulla malattia da COVID-19 nei bambini e nei ragazzi: una tavola rotonda in programma per l’8 giugno 2021 alle ore 18,00 in diretta streaming sulla pagina Facebook (www.facebook.com/centro.mounier) e sul canale Youtube (www.youtube.com/c/centromounier) del Centro Mounier, alla quale parteciperanno noti docenti dell’Università degli Studi di Milano, della Clinica Mangiagalli e De Marchi della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico (vedi locandina), che illustreranno al pubblico le implicazioni cliniche, psicologiche, epidemiologiche e sociali della malattia da COVID-19 nella popolazione pediatrica.

La gestione della pandemia nel mondo della scuola

Dopo un breve intermezzo musicale verrà poi aperto il dibattito sul tema del COVID-19 nel bambino a partire dalla testimonianza della preside di un plesso scolastico milanese in merito alla difficile gestione della pandemia nel mondo della scuola, per poi proseguire con le domande del pubblico collegato in diretta. Il filo rosso dell’incontro consisterà nell’osservazione che, sebbene i meccanismi più profondi che scatenano la malattia da Covid siano tuttora poco conosciuti, al momento appare chiaro che la reazione immunitaria aspecifica e la relativa infiammazione da essa generata, causa fondamentale dell’aggravamento delle condizioni dei pazienti, diventa sempre più intensa al crescere dell’età degli stessi.

I neonati

L’infezione da Sars-Cov-2 ha riguardato i bambini anche prima della nascita, manifestandosi in circa 2,9 casi ogni 1000 parti. I neonati nati da madri positive erano quasi sempre negativi alla nascita (la trasmissione verticale durante la gravidanza o al momento del parto si è dimostrata eccezionale) ed anche la trasmissione successiva, durante il rooming-in e l’allattamento, si è verificata molto raramente (in circa il 2%). I neonati positivi si sono spesso dimostrati asintomatici o paucisintomatici.

La possibilità di contrarre l’infezione in gravidanza, con il peggioramento di alcuni indicatori di salute (ad esempio una aumentata incidenza di morti fetali e di parto 2 pretermine) ha imposto una riorganizzazione del percorso nascita negli Ospedali e la necessità di attivare un idoneo follow up di mamme e neonati, successivo alla dimissione.

Le patologie

I bambini che si ammalano di COVID-19 sviluppano una patologia generalmente modesta: l’80% ha febbre (più spesso per esempio dell’influenza), il 40% ha tosse e rinite, circa il 20% sintomi gastrointestinali mentre solo una minoranza (4%) mostra anosmia. Inoltre pochissimi bambini hanno una forma respiratoria grave, tranne in casi particolari che, anche a distanza di tempo, sviluppano una sindrome infiammatoria multipla che colpisce diversi organi ed apparati, in particolare cuore e respiro, e che deve essere rapidamente riconosciuta e trattata.

Vi sono purtroppo anche alcune situazioni di bambini con serie patologie pregresse (soggetti più fragili o affetti da malattie rare o sottoposti a terapia immunodepressiva) in cui il COVID-19 rappresenta un fattore di rischio molto maggiore.

Incidenza dei contagi

In relazione all’incidenza e ai contagi, dai dati dell’ISS del 12 maggio 2021 emerge che solo il 5% dei casi totali di COVID-19 ha meno di 9 anni e che il 9,5% ha una età compresa fra 10 e 19 anni e che questi casi sono più facilmente individuabili e tracciabili perché risulta che la probabilità di portare il virus in modo asintomatico da parte dei bambini è minore rispetto a quella degli adulti. Come anche in via più generale, nei casi di COVID-19 il bambino non può essere trattato come un “piccolo adulto”, e quindi l’approccio terapeutico non può ricalcare quello utilizzato per gli adulti, in primis per quanto riguarda l’isolamento. COVID-19 pediatrico è infatti una malattia della famiglia: il genitore viene ad oggi ricoverato o isolato insieme al bambino per non lasciarlo solo.

Nel caso del bambino quindi il tema delle cure domiciliari diviene importante sostanzialmente nel momento in cui si affronta il fenomeno COVID-19 come un problema familiare. La questione passa poi dalla cura della malattia in sé alle conseguenze psicologiche e sociali della pandemia. Un aspetto estremamente importante, tanto da essere considerato la “quarta ondata” appena iniziata e con durata verosimilmente assai più prolungata delle altre, è relativo all’impatto dei diversi fattori di rischio psicologico che hanno accompagnato la pandemia (stress prolungato, lutti, isolamento, perdita di relazioni sociali, sovraffollamento, digital divide, mancato accesso ai servizi) sulla salute mentale di bambini ed adolescenti, soprattutto quelli in situazione di maggiore vulnerabilità.

La strategie

Forse ancora più importante però la riflessione sulle possibili strategie per controbilanciare il rischio, convivere in modo efficace con l’incertezza che si è introdotta nelle nostre vite e sostenere la resilienza. Un’altra conseguenza della pandemia a livello globale consiste in tutte le forme di malnutrizione, tanto maggiori quanto peggiori sono le condizioni economiche. Non essendo ancora nota la durata della pandemia in particolare nei Paesi più poveri, legata alla disponibilità e distribuzione dei vaccini e, quando possibile, delle cure, non è ancora possibile fare previsioni realistiche sulle dimensioni del problema.

Sicuramente occorreranno nuove soluzioni che diano un forte impulso alle risorse locali, oltre che ad una rete di assistenza integrata a livello globale. Infine anche il mondo della scuola in tutte le sue componenti, a partire dagli alunni, è stato fortemente colpito dalla pandemia sotto molti aspetti: nei prossimi mesi, in vista dei corsi estivi di recupero e dell’apertura del prossimo anno scolastico, sarà fondamentale una stretta sinergia tra le istituzioni e il mondo della scienza.

ALTRI ARTICOLI

Learn how we helped 100 top brands gain success