Chi era Franco Anelli. La messa in suo onore e le parole in suo ricordo

— di Annachiara De Rubeis

Alcuni dei ragazzi che si fermavano a studiare fino alla chiusura delle biblioteche lo ricordano mentre usciva dall’università, attraversando i chiostri al tramonto. Ieri, 27 maggio alle 12:30 si è tenuta la messa in memoria del Magnifico Rettore, prof. Franco Anelli, presso l’Aula Magna della sede di Milano Largo A. Gemelli. L’aula, nel cuore dell’università, si è riempita di docenti e studenti, lì per rivolgere una preghiera all’amato professore, Rettore della Cattolica del Sacro Cuore dal 2012 e sino alla tragica serata di giovedì scorso, quando ha deciso di togliersi la vita. La funzione funebre è stata officiata da S.E. Mons. Giulio Franco Brambilla, vescovo di Novara e membro del Comitato di Indirizzo dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, l’Ente fondatore dell’Università Cattolica. L’omelia si è incentrata sul senso di responsabilità, sul dare e ricevere risposte che liberino posti nella vita e su come, invece, guadagnarsi quel posto in paradiso. Un Rettore autorevole, un uomo elegante, di cultura, riservato, una persona dalla grande determinazione e discrezione, sono queste le parole che hanno illuminato il ricordo del prof. Anelli. Alla fine della messa è stata letta una lettera scritta dal presidente dell’Istituto Toniolo, mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, che dice:

“Credo che la vita sia una responsabilità: impegna al servizio della comunità, in qualsiasi posizione ci si trovi. Ogni scelta, ogni gesto, ogni parola hanno una ricaduta sulla comunità. Non c’è nessuna vita privata che sia insignificante per la comunità in cui si vive.”

Anelli, professore di diritto privato, già al primo anno di giurisprudenza, ha curato il manuale di diritto privato di A. Torrente e P. Schlesinger, i suoi massimi maestri, un testo considerato la base per ogni studente di giurisprudenza. L’università, la facoltà di Legge, grazie al suo impegno nell’inclusività, ha registrato un crescente importante aumento del numero degli iscritti. Il prof. Andrea Perrone, docente di diritto dei mercati finanziari alla Cattolica, ha reso pubblica una riflessione struggente, “l’inizio del secondo tempo”, per salutare il caro amico e collega:

“A noi occorre sapere, però, che il gioco non è finito. Che non è finito il bene compiuto. Che non è finito l’amore dato e ricevuto. La morte, che è entrata nel mondo per invidia del diavolo, mina la promessa del ‘per sempre’. Ma Dio, che ha creato l’uomo per l’immortalità, ha vinto la morte. Questo credono i cristiani e questo annuncio offrono a tutti. Grazie a Dio, il gioco non è finito. La morte è solo l’inizio del secondo tempo. Arrivederci, mio ​​caro amico.”

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