Circolarità del sistema moda: investimenti in crescita e focus sulla sostenibilità

La pandemia fa correre la moda. Non solo dal punto di vista dei bilanci, gli analisti di Ubs hanno evidenziato un recupero del lusso nel primo semestre dell’anno, ma anche dal punto di vista degli investimenti sulla circolarità. Il sistema moda italiano ha retto il colpo riprogrammando o arricchendo i propri obiettivi. A fare il punto sulla situazione è il “Monitor for Circular Fashion”, elaborato da SDA Bocconi Sustainability Lab in collaborazione con Enel X. Il primo Report dedicato alle macro-tendenze del settore e alla capacità delle aziende di applicare i principi dell’economia circolare lungo tutta la catena del valore.

La ricerca si è basata su due metodologie tra loro integrate: SDA Bocconi ha sviluppato una metodologia volta ad individuare drivers e KPIs specifici del settore moda, attraverso analisi desk e field con questionari, interviste one-to-one alle aziende partner; Enel X ha messo a disposizione una metodologia innovativa, basata sull’analisi della catena del valore effettuata tramite questionari, interviste e sopralluoghi sul campo con le aziende partecipanti.

L’importanza della sostenibilità

La sostenibilità è l’elemento chiave del business model dell’azienda, ha sottolineato il Ceo di Enel X, Francesco Venturini che ha paragonato la sfida della transizione ecologica alla campagna vaccinale contra il Covid: “Chi prima si mette in sicurezza, avrà una crescita duratura e solida”. “Il settore fashion è fortemente rappresentativo della nostra economia e questa è grande opportunità per la nostra economia di mettersi al passo. Occorre smettere di parlare ed iniziare ad agire”, ha affermato il manager.

Hanno partecipato 14 società

Il Monitor for Circular Fashion ha coinvolto 14 aziende del settore moda italiano insieme ad una KPIs Committee di consulenti esperti di misurazione della circolarità: Candiani (Denim), Dedagroup (piattaforma Stealth), ICA Yarns, Intesa, manteco, Oscalito, OVS, PLM Impianti, Radici Group, Save the Duck, temera, vibram, Vitale Barberis Canonico, Vivenne Westwood.

“Il report rappresenta il primo output di un percorso multi-attoriale avviato all’interno del Monitor for Circular Fashion del Sustainability Lab SDA Bocconi, dove la collaborazione tra aziende della filiera moda e technology providers, consente di affrontare più facilmente le sfide ancora aperte della circolarità, confermate dalla ricerca condotta, come ad esempio i costi elevati, la disponibilità di tecnologie e infrastrutture, gli ostacoli culturali e i gap normativi”, ha sottolineato Francesca Romana Rinaldi, Lead Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi School of Management.

Dall’analisi è emerso che 13 aziende su 14, nonostante la pandemia, hanno confermato o aumentato nell’ultimo anno e mezzo gli investimenti in sostenibilità, posticipando alcuni obiettivi o aggiungendone di nuovi.

Il design for circularity

Le società si sono focalizzata principalmente nel design for circularity, ossia nella creazione di prodotti con un alto potenziale di circolarità grazie all’utilizzo dei materiali sostenibili, come ad esempio quelli riciclati o realizzati con tecnologie innovative che permettono il risparmio di risorse.

Ma l’attenzione si sta anche concentrando su soluzioni volte alla circolarità nelle fasi post-vendita ovvero servizi di riparazione e manutenzione dei capi, programmi di take-back e commercio di capi di seconda mano. Per quanto riguarda la transizione energetica dal monitor è emerso che sono ancora poche le aziende che si approvvigionano di elettricità da fonti rinnovabili e, dal punto di vista della mobilità elettrica, è emerso che non c’è ancora un vero processo di transizione.

Le sfide del futuro: efficientamento energetico

Le sfide per il futuro del sistema moda italiano sono racchiuse nel Managerial Agenda. Include azioni concrete e prioritarie per il miglioramento la performance di circolarità di ciascuna azienda senza tralasciare la necessità di un supporto dei policymakers nel miglioramento del ciclo dei rifiuti.

Tra le azioni da intraprendere c’è infatti la misurazione dei livelli attuali di CO2 e la strutturazione di piani di efficientamento energetico e di ammodernamento degli impianti.

“Il report rappresenta il primo output di un percorso multi-attoriale avviato all’interno del Monitor for Circular Fashion del Sustainability Lab SDA Bocconi, dove la collaborazione tra aziende della filiera moda e technology providers, consente di affrontare più facilmente le sfide ancora aperte della circolarità, confermate dalla ricerca condotta, come ad esempio i costi elevati, la disponibilità di tecnologie e infrastrutture, gli ostacoli culturali e i gap normativi. Le opportunità della circolarità, soprattutto quelle legate alla reputazione aziendale e alla fidelizzazione degli utilizzatori finali, sono fondamentali per guidare le decisioni dei manager aziendali nella Circular Fashion Roadmap”, ha affermato Francesca Romana Rinaldi, Lead Monitor for Circular Fashion SDA Bocconi School of Management.

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