Ciro Coppola: “Briatore non è contro la pizza, ma è a favore di chi della pizza fa il suo core business”

L’imprenditore Ciro Coppola analizza lucidamente il caso mediatico del momento

Ciro Coppola: «Briatore non è contro la pizza, ma è a favore di chi della pizza fa il suo core business”

“Briatore contro la pizza napoletana? Una polemica inutile”. A parlare, voce fuori dal coro, è Ciro Coppola, dal 2004 imprenditore di food restaurant sotto l’omonimo marchio creato e gestito con i fratelli Katia ed Antonio con all’attivo 5 pizzerie in tutta la Lombardia (Milano, Como, Bergamo).

Il settore pizza

Briatore, celebre manager piemontese, con un video su Instagram, si è reso protagonista di dichiarazioni da più parti interpretate come un duro attacco al settore-pizza, parole che hanno generato reazioni violente ed invettive social da parte della categoria dei pizzaioli napoletani.

Coppola è di tutt’altra idea: per lui le parole di Briatore sono state, invece, motivo di riflessione: “Non è un pazzo e nemmeno contro la pizza. Parla e fa un ragionamento da imprenditore, il suo discorso vuole aprire gli occhi a tutto il settore che, troppo spesso vive alla giornata. Io ero uno di questi”.

Ciro dei Fratelli Coppola

Sono vari gli spunti su cui ragiona Ciro dei Fratelli Coppola: “Bisogna ragionare con la testa senza farsi prendere dall’istinto.  E’ vero che la pizza come materia prima basilare è povera ma gli ingredienti di qualità hanno un costo elevato, quelli di gestione e manodopera altrettanto, e sono argomenti che un imprenditore deve tenere in considerazione.  Per fare business ed essere sani contribuenti – continua così – bisogna arrivare ad una presa di coscienza realistica e valutare attentamente il prezzo di vendita del prodotto a mio avviso troppo spesso svenduto”.

Altra variabile fondamentale per Coppola è l’ubicazione del ristorante: “Una cosa è avere una pizzeria di quartiere, un’altra al centro di una grande città. Gli scenari sono totalmente diversi e per questo motivo non bisogna generalizzare”.

Pizza patrimonio dell’umanità

Il pizzaiolo partenopeo rincara la dose: “La pizza è patrimonio dell’umanità e fuori dal nostro Paese è un prodotto che gode del rispetto di tutti e rappresenta un marchio di fabbrica del Made in Italy e, come tale, ha un suo valore economico che, in Patria, tendiamo a sottovalutare”.

E conclude così: “Una mattonata di pizza con all’interno un laghetto di pomodoro?  Non è offensiva, è semplicemente una frase infelice e da inesperto del settore e non dobbiamo fossilizzarci. Tutto il resto che ha detto, invece, ci apre orizzonti che dobbiamo percorrere se vogliamo fare business in quest’era che corre veloce. E – termina il suo discorso così- vi dirò di più, prima o poi andrò al ristorante di Briatore, non soltanto per assaggiare quella pizza, ma per capire lo stile del progetto ed ampliare le mie vedute. Il confronto, anche in questo settore, è fondamentale per migliorarsi”.

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