Coltivatori di Emozioni e il progetto “Adotta un agricoltore”

Immagina di poterti prendere cura dei tuoi ingredienti preferiti: dallo zafferano di Niscemi in Navelli, alle nocciole di Carentino, fino alla rapasciona di Viggianello. No, non è un sogno. Coltivatori di Emozioni ha reso questo pensiero innovativo una realtà possibile.

Tutto ha inizio nel 2018 quando un gruppo di appassionati di natura e tradizioni ha creato una rete per sostenere e salvaguardare i territori rurali a rischio di abbandono. Coltivatori di Emozioni che con il suo slogan “chi semina, tramanda”, spiega già al consumatore la sua missione, promuove anche responsabilità sociale, innovazione e salvaguardia ambientale. E ora il progetto è attivo in oltre 15 regioni italiane e sostiene 40 agricoltori.

“La piattaforma è anche uno strumento a sostegno dell’occupazione per coloro che decidono di tornare alla terra e restituire nuova vita all’Italia dei piccoli borghi storici”, sostiene Paolo Galloso, CEO e Founder di CdE.

Quanto aveva impressionato la notizia che Lorraine Bracco- nota per il suo ruolo di Karen Hill in Quei bravi ragazzi o nella serie I Soprano– aveva comprato una casa in Sicilia a 1 euro. E quanto aveva stupito sapere che molti paesi in Italia avevano messo in vendita case storiche a prezzi irrisori per evitare il totale abbandono delle zone?

È quasi un dovere civile prendersi cura delle nostre terre. Sul nostro territorio coesiste la più grande biodiversità agroalimentare, ma queste unicità sono attualmente coltivate da poche aziende agricole che ne custodiscono la memoria, di cui una su 4 è a rischio scomparsa. L’abbandono dei territori (circa 6000 borghi) e delle tecniche produttive di una volta rischiano di compromettere il nostro Paese, da sempre strettamente legato al settore primario.   

Paolo Galloso e Coltivatori di Emozioni hanno come obiettivo quello di sostenere i luoghi rurali a rischio di spopolamento; difendere il patrimonio storico delle colture tradizionali e sostenibili; valorizzare i prodotti tipici biologici delle campagne italiane e incentivare il recupero di borghi antichi per iniziative di sviluppo turistico legate alla storia, all’arte e alla cultura di questi territori.

A raccontare l’unicità di questo progetto innovativo è Simone Rugiati, chef e influncer. Questo speciale “ambassador” sta girando l’Italia per raccontare tutte le realtà che hanno aderito alla piattaforma. Non solo. Sempre per voler promuovere e valorizzare i borghi storici d’Italia, Coltivatori di Emozioni ha stretto un legame speciale con “Borghi più belli d’Italia”.

Come dare concretamente una mano? Chiunque può trasformare la sua donazione in ore-lavoro destinate alla semina, all’aratura, alla trebbiatura e alla raccolta. Perché se tramandare le tradizioni non significa proteggere le ceneri, consiste sicuramente nel mantenere viva la fiamma della memoria.

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