Meno di una settimana fa eravamo tutti incollati al televisore, stringendoci in un unico grande abbraccio collettivo durante l’inno nazionale, con la speranza di alzare finalmente quella coppa al cielo: non pensavvamo proprio al marketing e al brand Italia. Poi alla fine, a denti stretti, l’abbiamo portata a casa come non avevamo mai fatto prima d’ora: giocando a calcio. Questa volta hanno vinto le idee, nuove e rivoluzionarie, di un signore di 56 anni che ha guidato la nuova leva calcistica italiana, quelli della Gen Z. E forse possiamo raccogliere un insegnamento da questa impresa: è ora di toglierci i panni di allenatori da bar di provincia ed imparare da Roberto Mancini, nel calcio come nella vita.
Brand Italia, non solo calcio, l’Italia vola sul tetto d’Europa
Non è stato il solito catenaccio e questa volta il vento sta cambiando per davvero. L’Italia di Mancini ci ha insegnato che possiamo cambiare, come persone e come paese, che possiamo modificare il nostro modo di pensare e vincere semplicemente con le idee, nel calcio come in tutto. Perché non è un caso che Matteo Berettini sia arrivato in finale a Wimbledon, piegando per un set intero un mostro sacro del tennis come Djokoviv. Non è un caso che i Maneskin, dopo la vittoria dell’Eurovision, stiano continuando ad impressionare il mondo intero, finendo addirittura nel primo posto della classifica mondiale di Spotify. Non è un caso che, in questo momento di enorme positività, alla guida del paese ci sia un certo Super Mario Draghi. Un Premier in grado di ridere e scherzare con gli azzurri, ma anche di guidarci cima a battaglie ancor più complesse come la campagna vaccinale. Per non parlare di “Luca”, il nuovo film firmato Disney Pixar e diretto da Enrico Casarosa, ambientato proprio nelle sue “cinque terre”. Eppure, tutto questo sembra solo il trailer di un film che non vedremo mai o forse che è appena cominciato in tutti i multisala italiani.
Basta catenaccio, è ora di vincere sul serio
Il Brand Italia sta guadagnando quella Reputation che meritava da tempo e che tutti, in fondo, abbiamo sempre sperato. Forse l’abbiamo sempre saputo, anche quando ci siamo rifugiati nei luoghi comuni che ci vedevano sempre come fanalini di coda di tutti gli stati europei. Ma in questa Italia quasi Post Covid c’è qualcosa di diverso, un’ondata di entusiasmo che ci spinge verso un paese nuovo e diverso, fatto di giovani, lavoro e grandi imprese. Alcuni politici ed economisti parlano di un nuovo boom economico, dettato anche dal Next Generation EU, ma la verità è che c’è ancora moltissimo da fare, sia in tema di economia che di sociale e diritti civili. Il Brand Italia si sta rivalutando, è vero, ma il percoso di tutti è solo all’inizio. Mancini non ha fatto catenaccio, ma ora tocca a noi: inizia adesso la partita più importante.