Guerre, migrazioni, conflitti sociali: l’arte politica di Julie Mehretu per leggere la contemporaneità da nuovi punti di vistaL’arte politica di Julie MehretuJulie Mehretu nasce nel 1970 ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, ma all’età di sette anni si trasferisce negli Stati Uniti con la sua famiglia. I dipinti di Mehretu sono spesso il prodotto di un lavoro di stratificazione ottenuto con una miscela acrilica che, asciugandosi, lascia un fondo trasparente pronto per accogliere un nuovo strato. In molti lavori le foto di cronaca vengono modificate digitalmente o attraverso tecniche di stampa e incisione. Le immagini dei luoghi e della storia vengono quindi processate, trasformate, opacizzate o sminuzzate. Fino a svanire. La sua pittura lavora sul tempo e racconta la contemporaneità. La sua condizione di persona sradicata la porta a creare opere suggestive e allo stesso tempo fortemente politiche: raccontano migrazioni, conflitti e trasformazioni della società. L’esposizione “Ensemble” a Palazzo Grassi a Venezia è la più grande mostra di Mehretu in Europa e vuole raccontare non solo il percorso di un’artista, ma l’insieme delle sue relazioni affettive e delle affinità, estetiche e spirituali, che legano l’artista a una comunità di persone a lei vicine che abitano il mondo dell’arte. Ensemble è anche il podcast che racconta la storia dell’artista e tutta la sua esposizione. È stato scritto da Ivan Carozzi, e tradotta in tre lingue: la voce nella versione italiana è di Sara Poma, quella inglese è di Kaitlin Prest, quella francese di Chloé Barreau. Alcuni scatti della mostra “Ensemble” a Palazzo Grassi
di Ivan Carozzi, autore del podcast
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