Elezioni europee – Libertà di stampa: sette domande ai candidati italiani

1) L’articolo 21 della Costituzione italiana sancisce in maniera inequivocabile la libertà di espressione e di stampa. L’Italia si trova al 56° posto al mondo, ben lontana non solo dal blocco di testa, costituito da Paesi nordici come Norvegia, Danimarca e Svezia, ma anche da un Paese mediterraneo come il Portogallo. Voi candidati, dove vi collocate? A quale modello guardate? Cosa siete disposti a fare per garantire questo diritto fondamentale?

2) Siete disposti a proporre una soluzione al conflitto d’interessi che caratterizza da decenni il sistema dell’informazione del nostro Paese?

3) Siete pronti a prendere in mano la questione devastante delle querele temerarie, che di fatto imbavagliano i giornalisti e a valutare in Europa una legge ad hoc?

Ma c’è di più. In questi ultimi anni la crisi complessiva del sistema informazione si è aggravata ulteriormente sotto il peso della crisi economica addirittura mettendo a rischio la stessa esistenza del settore.

4) Siete disponibili a sostenere in modi diversi e innovativi un settore allo stremo, con la categoria dei giornalisti composta sempre più da precari sottopagati e privi di garanzie, prendendo coscienza che l’informazione professionale è l’unico argine alle fake news e che è centrale per il buon funzionamento della democrazia?

5) Siete disposti a non cedere alla tentazione di favorire un sistema informativo comodo e asservito, ma a dimostrare che ne preferite uno forte, magari scomodo, ma che assicuri ai cittadini una completa democrazia?

Non c’è più molto tempo: il sistema dell’informazione indipendente e di qualità rischia il collasso.

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