Franco Battiato: l’intervista rilasciata a Demetrio Paparoni nel 1991

Noto critico d’arte, Demetrio Paparoni nel 1983 ha fondato la rivista d’arte contemporanea Tema Celeste. Dopo un incarico pro tempore all’Università delle Arti Applicate di Vienna, dal 1996 al 1998 ha insegnato Storia dell’Arte Contemporanea presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Catania (con sede distaccata a Siracusa) e successivamente Storia dell’Arte Moderna. E’ autore di numerosi saggi e monografie pubblicati presso i più importanti editori. L’ultimo con la Casa editrice Neri Pozza: ARTE E POSTSTORIA, con Arthur Danto.

Qui il link al suo sito ricchissimo di immagini ed esperienze della sua vita.

A Franco Battiato nel 1991 sul numero 32/33 di Tema celeste, Demetrio Paparoni ha dedicato un’intervista sull’arte, che qui riprendiamo nei sui punti salienti, accompagnandola con un ricordo dell’artista, che Demetrio ci consegna oggi.

Franco Battiato

“Franco e io eravamo amici, ho organizzato un suo concerto a Siracusa quando ero ventenne e siamo stati sempre in contatto. Ogni tanto andavo a trovarlo a Milo, che dista circa un’ora da Siracusa, e qualche volta ha cantato dal vivo apposta per me brani inediti, appena scritti, usando un computer per la base musicale. Non dimenticherò mai quando mi ha telefonato per dirmi che aveva scritto un pezzo nuovo e voleva che lo ascoltassi. Quel brano era Povera patria. Nella sua casa di Milo Franco aveva messo a punto una sorta di ritiro interreligioso, con immagini sacre appartenenti a diverse religioni alle pareti. Coprì gli occhi con una mano e concentrandosi cantò quell’incredibile brano. Per me e Maria, mia moglie, fu davvero emozionante. Quella volta con noi c’era anche Giusto Pio. Franco voleva che vedessi i suoi lavori, Pio era un astrattista. Ricordo che Pio mi disse: “Franco pensa di avere ancora bisogno di me, ma non è così. Non serve che trascriva per lui le sue musiche su pentagramma. Oggi con il computer queste cose le fai senza problemi”. Non sono le parole esatte che mi disse, ma il senso era quello.”

L’intervista a Franco Battiato nel 1991

(prima parte – tratta da Tema Celeste)

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