Gallup State of the Global Workplace. Molti Italiani non amano il loro lavoro

IL 25% DEI LAVORATORI ITALIANI È “ATTIVAMENTE DISIMPEGNATO”. IL RAPPORTO GALLUP

— di Ivana Quartarone

Coloro che considerano il proprio lavoro significativo sperimentano una soddisfazione professionale decisamente maggiore (notoriamente correlata anche a una maggiore produttività). Tale fattore rappresenta un ulteriore beneficio per le aziende, in quanto legato alla possibilità di trattenere i talenti.

Gallup State of the Global Workplace

Tuttavia, i dati delineano uno scenario poco roseo: il report 2024 di Gallup State of the Global Workplace evidenzia che – a livello mondiale – solo il 23% delle persone occupate si sente coinvolto nelle proprie mansioni. Sebbene il dato sia in linea al precedente report, il benessere nei giovani under 35 anni è sceso dal 35% al ​​31% mentre è leggermente migliorato tra le persone di età pari o superiore a 35 anni.

La situazione appare ancora più preoccupante se guardiamo al Bel Paese: a livello europeo, la nostra nazione presenta, purtroppo, il tasso più elevato di persone attivamente disimpegnate (25%): un atteggiamento che va oltre il cosiddetto quiet quitting – silenzioso disimpegno psicologico dal lavoro – e consiste non solo nel prendere lo stipendio senza svolgere le attività, ma nel cercare di sabotare la propria azienda “minando quello che i colleghi impegnati realizzano” e “opponendosi attivamente ai suoi obiettivi”.

L’Italia passa dal 5 a 8% di engagement, ma con sentimenti di tristezza quotidiana e percezione di non avere alternative per cambiare lavoro. Sembra che nel nostro Paese ci sia un generale senso di rassegnazione e dis-engagement dilagante. In particolare, i dipendenti italiani riferiscono livelli più elevati di stress (46%) e tristezza il giorno precedente (25%) rispetto alle controparti europee (rispettivamente il 37% e il 17%).

La salute mentale dei lavoratori

Il coinvolgimento dei dipendenti e le esperienze lavorative devono rientrare nelle valutazioni della vita e nelle emozioni quotidiane. Affrontare la salute mentale dei dipendenti, in parte, richiede supporto per prosperare nella vita e per impegnarsi sul lavoro.

In Italia, per il 41% dei dipendenti la situazione è positiva, una percentuale superiore alla media globale del 34%, ma inferiore a quella europea del 47%. Ciò significa che la maggioranza (59%) sta facendo fatica o soffre.

“Per sostenere la salute mentale dei dipendenti, i datori di lavoro dovrebbero promuovere l’equilibrio tra lavoro e vita privata, fornire risorse accessibili per la salute mentale e concentrarsi sulla creazione di un ambiente di lavoro favorevole”, ha affermato Federico Orlandini, consulente senior di soluzioni aziendali presso Gallup. –Affrontare queste esigenze può ridurre lo stress e la tristezza e portare ad aumentare impegno e produttività della forza lavoro”.

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