In tre anni la cifra totale è cresciuta dell’80%
Negli ultimi anni il mondo economico e degli investitori è stato toccato da diverse situazioni di crisi che hanno provocato violente oscillazioni nella portata degli investimenti che si è stati in grado di concludere. Tuttavia è innegabile che la tendenza per quanto riguarda l’Italia mostri comunque un segno positivo se parametrata sul medio periodo. Nel 2020, per esempio, erano stati 376 i milioni di euro investiti dai business angel italiani considerando le operazioni in autonomia e accanto a fondi di Venture Capital, mentre nel 2023 questa cifra è di 678 mln di euro, per un +80,3% in tre anni.
Investimenti in startup italiane
Le operazioni che hanno coinvolto i business angel italiani registrate dalla Survey IBAN 2023 sono 192, i dati sulle cifre medie investite dai business angel mostrano come quasi 1 investimento su 3 portato avanti in autonomia dai business angel riguardi cifre superiori ai 500mila euro destinati alle startup target, mentre l’importo è superiore ai 200mila euro in quasi la metà delle operazioni condotte dai soli BA. Il 71% delle operazioni monitorate dalla survey IBAN sono comunque avvenute in syndication, con una media di 11 business angel per deal (rispetto ai 9 del 2022), evidenziando un rafforzamento della tendenza rilevata negli anni precedenti che vede i BA unirsi in cordate per aumentare l’apporto finanziario complessivo, ridurre i costi individuali di transazione e ridurre il rischio unitario in caso di insuccesso dell’operazione. Rispetto allo scorso anno invece diminuisce la presenza di business angel Stranieri che si attesta al 6% sul numero di deal (30% nel 2022).
La quasi totalità dei business angel non vuole diminuire la propria quota di patrimonio dedicata all’investimento in startup
In una fase di incertezza il rischio per le startup è quello di vedersi sfilare a poco a poco gli investitori che avevano supportato il progetto in una fase di maggiore espansione del contesto generale. Un pensiero che non sembra sfiorare i business angel coinvolti nella Survey IBAN 2024. Il 96% di chi ha risposto al questionario della Survey dichiara infatti di non volere diminuire la propria quota di patrimonio dedicata all’investimento in startup. Un forte segnale di stabilità che segnala una presenza costante e con intenzioni di medio e lungo periodo.
Startup che restano i target privilegiati dagli investitori per le loro operazioni rispetto agli investimenti Seed, con i valori che tornano a distanziarsi dopo l’avvicinamento del 2022: nel 2023 i business angel hanno privilegiato le società in fase di startup (61%) rispetto a quelle in fase seed (39%). In un anno di contrazione generale degli investimenti come il 2023, i business angel decidono quindi di investire in progetti imprenditoriali in una fase di maturità maggiore per diminuire il rischio di fallimento del singolo investimento e del proprio portfolio, a scapito del finanziamento dei progetti nelle primissime fasi di sviluppo.
Il disinvestimento continua ad essere un fenomeno raro tra i business angel. Nel 2023 solo il 6% del campione ha dichiarato di aver effettuato almeno un disinvestimento verificatosi in media 5 anni dopo l’investimento iniziale.