I Rotary milanesi lanciano una campagna anti-cyberbullismo —
di Caterina Chiarelli —
È il giorno zero. Da domani, 28 maggio 2025, Milano cambia volto, almeno quello che mostra nelle sue strade, sui mezzi pubblici, nei luoghi dove si incrociano sguardi spesso distratti. Parte ufficialmente la campagna anti-cyberbullismo promossa da numerosi Rotary Club di Milano e dintorni, con il sostegno della Regione Lombardia e la collaborazione dell’Accademia di Comunicazione. Una campagna che si propone di rompere il silenzio e accendere una luce sul dialogo tra genitori e figli, oggi sempre più mediato, e spesso ostacolato, dalla tecnologia.
Comunicare ciò che non viene detto
Dopo la presentazione del progetto lo scorso 20 maggio presso la sala stampa di Palazzo Lombardia, il messaggio diventa pubblico e visibile: sarà infatti presente fino all’8 luglio su numerose affissioni sui retro dei bus ATM, che attraverseranno la città di Milano. Lo scopo è trasformare la città in un enorme specchio capace di riflettere ciò che troppo spesso resta nascosto: il disagio silenzioso dei più giovani.
Va ricordato che in Italia, circa un giovane su cinque è stato vittima di cyberbullismo. Un dato preoccupante, certo, ma ancora più allarmante è il fatto che queste esperienze si concentrano maggiormente nelle grandi città come Milano, dove la vita online spesso prende il sopravvento su quella reale; dove ogni messaggio, foto o commento può trasformarsi in un’arma o in una risorsa.
Le immagini della campagna, ideate da due giovani studenti, Alessia Attinelli e Mattia Baleani, sotto la guida del professor Michelangelo Tagliaferri dell’Accademia di Comunicazione, colpiscono per la loro intensità visiva e forza emotiva. Mostrano il silenzio che si insinua tra genitori e figli, lo sguardo sfuggente, la distanza che cresce anche quando si è seduti alla stessa tavola. Eppure, proprio quei silenzi possono essere grida d’aiuto inascoltate. Il distacco emotivo e l’atteggiamento passivo che si viene a creare nel rapporto tra i membri della famiglia porta sempre più la comunicazione a spostarsi sul cellulare, nuovo luogo di incontro e dialogo.
La sfida inizia oggi: cambiare la cultura del dialogo
I Rotary Club milanesi, con la forza delle loro iniziative, si fanno portatori di un modo nuovo di prevenire con una proposta che si fonda sull’empatia, sulla capacità di creare legami forti, sia intergenerazionali sia territoriali, in cui gli spazi sicuri siano sia fisici sia virtuali e in cui la stessa campagna potrà evolvere grazie all’impegno, all’attenzione e alla consapevolezza di ciascun cittadino.
La campagna è partita. Gli autobus cominciano a circolare, le immagini a farsi spazio tra i volti di chi ogni giorno attraversa Milano e con esse, si spera che qualcosa si muova anche nelle case, nelle scuole, nei cuori. Che un genitore decida di chiedere “Come stai davvero?”. Che un ragazzo trovi il coraggio di dire “Mi serve aiuto”.
Questo è il filo conduttore della campagna; un messaggio semplice, ma essenziale. Da oggi, Milano ha scelto di esserci. E l’inizio di questo viaggio è solo il primo passo verso una città più consapevole che dimostra come non servano grandi parole, ma una presenza autentica a tutti i livelli della società e istituzionali.
I Rotary Club, guidati dall’ideatore del progetto Michele Bellin e dal governatore del Distretto 2041 Michele Catarinella, hanno voluto costruire una campagna con i giovani al centro, non come destinatari passivi, ma come protagonisti attivi. Perché solo loro possono raccontare cosa significhi vivere ogni giorno dentro e fuori uno schermo, tra like, commenti, chat e confronti silenziosi.
L’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, ha ribadito l’urgenza di un’azione congiunta tra istituzioni, scuole e famiglie. Il cyberbullismo non è un disagio passeggero, è un pericolo reale che lascia cicatrici profonde e spesso invisibili, in cui la solitudine online è spesso figlia di un’assenza offline.
Intervista a Michele Bellin, ideatore di questo progetto, presidente del Rotary Club Buccinasco
Come è nata l’idea di questa iniziativa?
“Come molte idee, anche questa è nata da considerazioni rispetto ad una serie di opportunità presenti al momento. Il nostro Club, assieme a diversi altri, era inserito nel Tavolo Giovani, voluto dal Distretto, dove esistevano già progetti in atto nei confronti del Cyberbullismo. Si trattava del progetto per le scuole, del Rotary Club Milano Nord Ovest, ed il progetto per le aziende del Rotary Club Milano Sud Ovest. Un altro aspetto importante è stata l’enfasi che il Governatore Michele Catarinella ha voluto dare al piano d’azione del Rotary che prevede di mettere in atto azioni che siano il grado di aumentare il nostro Impatto, la nostra Portata, la nostra capacità di Coinvolgimento e la nostra capacità di Adattamento.
Da questi elementi è sorta la domanda: ma dati i progetti in atto, cosa possiamo fare per aumentare Impatto, Portata, Coinvolgimento e Adattamento? La risposta immediata è stata: Realizzare una campagna di comunicazione che: sensibilizzasse l’opinione pubblica sul tema del cyberbullismo, che facesse vedere al pubblico l’impegno del Rotary, che coinvolgesse autorità e amministrazione pubblica e che sostenesse i progetti in atto”.
Quali sono i club che hanno aderito al progetto?
“Molto importante, durante la realizzazione di questo progetto, è stato il tessere relazioni con il maggior numero di Rotary Club al fine di avere un alto grado di coinvolgimento del Rotary in questo progetto. Alla fine sono stati molti i Club che, a vario titolo sono stati coinvolti sia nell’ambito del nostro distretto che di altri distretti ed anche internazionali. In particolare, hanno partecipato attivamente:
- Rotary Club Buccinasco San Biagio Centenario di cui ho l’onore di essere Presidente (Capofila e finanziatore)
- Rotary Club Milano Scala (Finanziatore e scelta campagna);
- Rotary Club Milano Nord (Finanziatore e scelta campagna);
- Rotary Club Leonardo da Vinci (finanziatore e scelta campagna);
- Rotary Club Milano Precotto San Michele (Consulenza di psicologia);
- Rotary Club Milano Porta Vercellina (Consulenza di Comunicazione);
- Rotaract Club Milano Europa Fenice (supporto alla diffusione dei manifesti);
- Rotary Club Golfo Di Genova (contributo economico);
- Rotary Club Settimo Torinese (contributo economico);
- Rotary Club Bologna Guglielmo Marconi (contributo economico);
- Rotary Club Siviglia, Spagna (contributo economico)”
In che aree di Milano e hinterland vedremo circolare i bus?
“I bus che saranno coinvolti sono 60 per un periodo che andrà dal 28 maggio al 8 luglio. Non è possibile conoscere a priori l’allocazione delle linee dei bus giorno per giorno utilizzate. Tuttavia, la rete metropolitana coinvolta è quella rappresentata nella seguente cartina”.
Un progetto dei giovani, con i giovani e per i giovani, ma che parla a tutti
Già dalla pandemia, le nostre vite si sono sempre più spostate online e i ragazzi, costretti a vivere tra quattro mura, si sono rifugiati in rete, non sempre trovando rifugio, ma piuttosto nuovi pericoli.
Questa esposizione costante ha reso più facili gli attacchi: insulti, minacce, prese in giro che non restano confinate dietro a uno schermo. Quelle parole feriscono. Lasciano segni. E non si cancellano con un click. Chi subisce il cyberbullismo tende a chiudersi, a isolarsi, e così, aumentano i casi di abbandono e calo del rendimento scolastico. Il giovane bullizzato smette di parlare, incrementando lo stato di ansia sociale, panico e pensieri che diventano troppo pesanti da sopportare, di difficile espressione anche nei confronti di quei soggetti che dovrebbero coltivare il futuro dei ragazzi: famiglie e scuole. Molti adulti, tra genitori e insegnanti, fanno fatica a riconoscere quanto possa fare male quello che accade online. Spesso pensano che sia solo una cosa da ragazzi da lasciar perdere e che basti spegnere il telefono per far passare tutto. Ma per chi ci vive dentro ogni giorno, quelle parole fanno male sul serio. Restano addosso. Non spariscono. E allora diventa fondamentale avere qualcuno che ascolta senza giudicare. Che capisce senza minimizzare. Qualcuno che riesca a dire, davvero: “Non sei solo. Ci sono anch’io”.
Nelle scuole, grazie al Rotary Club Milano Nord Ovest, sono attivi incontri con psicologi e avvocati, workshop interattivi e laboratori che aiutano i ragazzi a riconoscere i rischi del web e a sviluppare un linguaggio rispettoso.
Nelle aziende, il Rotary Club Milano Sud-Ovest propone momenti formativi per i genitori-lavoratori, con lo scopo di rafforzare la relazione con i figli e imparare a cogliere segnali di disagio.
L’obiettivo è costruire reti educative solide e consapevoli, dove adulti e giovani imparano a comunicare senza paura di essere giudicati. Perché solo un ascolto empatico e continuo può diventare davvero uno scudo contro il bullismo