Il nuovo volto della sostenibilità: tra tecnologie avanzate e impegno concreto delle imprese

Tecnologie avanzate e impegno concreto delle imprese

Il contesto globale e la realtà italiana stanno tracciando una via tra pragmatismo e ambizione verso un modello di sviluppo responsabile e competitivo.

Un’agenda globale: innovazione e controllo nella filiera

Le aziende globali stanno rafforzando i processi di sostenibilità nella supply chain, spostandosi da strategie reactive a percorsi proattivi. L’intelligenza artificiale emerge come alleato cruciale: secondo Reuters, l’AI consente di mappare le catene produttive e identificare potenziali violazioni relative ai diritti umani anche nei fornitori più remoti. Inoltre, studi del 2025 sottolineano l’aumento degli investimenti in supply chain sostenibile per far fronte a rischi geopolitici e normative complesse.
Tuttavia, la deforestazione rimane una cruciale voragine di arretratezza: su 500 aziende ad alto impatto, solo 16 hanno agito efficacemente per eliminare il rischio legato alla deforestazione dalla loro catena produttiva.

Priorità emergenti: biodiversità, approvvigionamenti critici e trasparenza

Secondo Harvard, le imprese allineano le proprie priorità verso tematiche trasversali: biodiversità, risorse idriche, approvvigionamenti sostenibili e governance responsabile. Notevoli proposte internazionali puntano alla creazione di un Global Minerals Trust, volto a stabilizzare le forniture di minerali strategici (litio, cobalto) e a promuovere pratiche responsabili nella loro estrazione.

Il Green Deal europeo: cornice regolatoria per un cambiamento strutturale

Sul fronte normativo, il Green Deal europeo prosegue il suo cammino con obiettivi ambiziosi: neutralità climatica entro il 2050 e una riduzione delle emissioni di almeno il 50–55% entro il 2030, con misure sull’economia circolare, biodiversità, efficienza energetica e mobilità sostenibile.

Il panorama italiano: sostenibilità conveniente e innovazione tangibile

In Italia, la sostenibilità non è più solo un costo ma una leva competitiva: secondo un documento dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile le imprese sostenibili manifatturiere registrano produttività superiore del 5–8% rispetto alle altre. Inoltre, l’84% delle grandi aziende investe significativamente sia nel digitale sia nella sostenibilità, pur mancando ancora una vera sinergia tra i due ambiti: soltanto il 34% sfrutta l’innovazione digitale come strumento per obiettivi sostenibili.

Nel settore moda, 50 aziende italiane della filiera hanno aderito al programma 4S PLANET, impegnandosi nella decarbonizzazione lungo l’intero ciclo produttivo, dalla materia prima alla logistica.

Il quadro attuale mostra una sostenibilità che evolve: da idealismo normativo globale verso un modello concreto, guidato da tecnologia, trasparenza e strategie realistiche. Le imprese — anche italiane — mostrano risultati tangibili: maggiore produttività, innovazione e reputazione. Tuttavia, rimangono sfide concrete: evitare la deforestazione, unire digitale e sostenibilità, e garantire che le strategie siano adattate alla complessità dei mercati reali.

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