La crescita esponenziale degli investimenti ESG sta per rallentare? Sentiamo il polso…

La finanza ESG (Environmental, Social, and Governance) ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni, con un forte aumento degli investimenti sostenibili. Tuttavia, di recente sono emersi segnali preoccupanti che indicano una possibile “bolla” in questo settore, che potrebbe gonfiarsi e, in futuro, scoppiare. Questo pare essere anche il parere che esprime il quotidiano La Repubblica sul supplemento Affari&Finanza che uscirà domani in edicola.

Valutiamo insieme alcuni fattori che contribuiscono a questa sensazione.

Sopravvalutazione e greenwashing. Molte aziende e fondi si sono affrettati a etichettarsi come “ESG”, anche senza apportare cambiamenti significativi alle loro pratiche. Questo ha portato a preoccupazioni sul greenwashing, ovvero l’adozione superficiale di pratiche sostenibili solo per attirare investimenti.
Performance dei fondi ESG. Mentre alcuni fondi ESG hanno performato bene, altri hanno mostrato rendimenti deludenti. Con l’aumentare delle aspettative, c’è il rischio che i rendimenti non siano all’altezza, portando a una perdita di fiducia degli investitori.
Regolamentazione e trasparenza. La mancanza di standardizzazione nella valutazione dei criteri ESG rende difficile per gli investitori capire realmente l’impatto delle loro scelte. Inoltre, la regolamentazione ancora in evoluzione potrebbe introdurre nuove sfide per i fondi ESG. In periodi di incertezza economica, gli investitori potrebbero tornare a concentrarsi su rendimenti più sicuri e tradizionali, mettendo da parte le considerazioni ESG.

In sintesi, mentre la finanza ESG ha ancora un potenziale enorme, ci sono segni che indicano un possibile sgonfiamento della “bolla” che si è formata attorno a questo settore. Sarà cruciale monitorare come si evolverà la situazione e se la crescita sarà sostenibile a lungo termine.

Sentiamo il polso…

In effetti già prima dell’introduzione delle nuove normative in materia ESG, la maggior parte dei fondi pensione attribuiva la lentezza dei progressi nel riflettere i rischi e le opportunità ESG nei listini dei titoli alla mancanza di iniziative da parte dei governi e delle autorità di regolamentazione. Questo risultava dall’interpretazione dei dati della ricerca pubblicata il giugno scorso da DWS e CREATE Research, che hanno analizzato le risposte di 156 piani pensionistici in tutto il mondo con un patrimonio gestito di 1,93 trilioni di euro.

Tuttavia, l’introduzione di nuove misure può aver portato a un cambiamento positivo visto che il 56% considera l’aumento della trasparenza e delle infrastrutture di dati un miglioramento significativo, mentre il 60% degli intervistati ritiene che i sussidi pubblici e i finanziamenti misti aumenteranno l’importanza dell’energia verde.

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