La lotta alla corruzione a livello nazionale e dell’UE. L’adozione di nuove misure

lotta alla corruzione — 

— di Anna Gabriele

La Commissione Europea  ha  proposto data 3 maggio 2023 l’adozione di nuove misure per la lotta contro la corruzione sia a livello europeo che mondiale.

La lotta alla corruzione

Le proposte presentate, attraverso una DIRETTIVA EUROPEA ANTICORRUZIONE, sono un importante passo nella lotta alla corruzione a livello nazionale e dell’UE. La Commissione, in particolare, ha come obiettivo quello di integrare la prevenzione della corruzione nell’elaborazione delle politiche e dei programmi dell’UE e sostenere attivamente l’impegno degli Stati membri nel mettere in atto rigorose politiche e normative anticorruzione.

La Commissione, ogni anno,  monitorerà inoltre gli sviluppi anticorruzione a livello nazionale e individuerà le sfide e le questioni relative alle raccomandazioni agli Stati membri.

I punti principali

Di seguito un elenco degli elementi principali delle proposte fatte dalla commissione UE, tratto dal sito web istituzionale https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_2516:

  1. Comunicazione sulla lotta alla corruzione

Sono riepilogati in una prima comunicazione i lavori già effettuati e sviluppati nuovi orientamenti e nuovi strumenti a livello UE quali una rete anticorruzione dell’UE, che riunisca le autorità di contrasto, le autorità pubbliche, gli operatori del settore, la società civile e altri portatori di interessi, fungendo da catalizzatore per prevenire la corruzione in tutta l’UE e sviluppare migliori prassi e orientamenti pratici. Uno dei compiti principali della rete sarà quello di sostenere la Commissione nella creazione di una mappa nelle zone comuni ad alto rischio di corruzione nell’UE. I lavori della rete confluiranno in una strategia anticorruzione dell’UE, che sarà elaborata in consultazione con il Parlamento europeo e il Consiglio, al fine di massimizzare l’impatto e la coerenza delle azioni dell’UE.

All’interno delle istituzioni dell’UE vige la tolleranza zero nei confronti della corruzione. La comunicazione illustra nel dettaglio le norme vigenti in materia di etica, integrità e trasparenza volte a prevenire la corruzione all’interno delle istituzioni dell’UE. Tale quadro deve non solo essere applicato con rigore e coerenza, ma anche essere costantemente aggiornato.

  1. Norme più rigorose per lottare contro la corruzione

La Commissione propone una nuova direttiva sulla lotta alla corruzione. La proposta ammoderna l’attuale quadro giuridico anticorruzione dell’UE attraverso le azioni seguenti:

  1. Prevenire la corruzione e creare una cultura dell’integrità:
    • Avviare numerose campagne di informazione e sensibilizzazione, e programmi di istruzione per ridurre i rischi di corruzione e i reati connessi;
    • Garantire che il settore pubblico risponda del suo operato in base a norme altamente rigorose, imponendo agli Stati membri l’obbligo di adottare norme efficaci in materia di libero accesso alle informazioni di interesse pubblico, di divulgazione e gestione dei conflitti di interesse nel settore pubblico, di divulgazione e verifica del patrimonio dei funzionari pubblici e di regolamentazione dell’interazione tra il settore privato e il settore pubblico;
    • Istituire organismi specializzati nella lotta anticorruzione e garantire alle autorità incaricate di prevenire e lottare contro la corruzione risorse e formazione adeguate (vedi ANAC in Italia).
  2. Un unico atto giuridico per tutti i reati di corruzione e le relative sanzioni:
    • Armonizzare le definizioni dei reati perseguibili come corruzione per ricomprendere non solo la concussione, ma anche l’appropriazione indebita, il traffico di influenza, l’abuso di ufficio, l’ostruzione della giustizia e l’arricchimento illecito in connessione a reati di corruzione. La proposta integra nel diritto dell’UE tutti i reati previsti nella convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e tratta la corruzione sia nel settore pubblico che in quello privato.
    • Aumentare il livello delle sanzioni penali per le persone fisiche e giuridiche e armonizzare le circostanze aggravanti e attenuanti.
  3. Garantire l’efficacia delle indagini e del perseguimento della corruzione
    • Strumenti d’indagine: gli Stati membri dovranno garantire che le autorità di contrasto e i pubblici ministeri dispongano di strumenti d’indagine adeguati per la lotta contro la corruzione.
    • Immunità o privilegi dalle indagini e dal perseguimento: gli Stati membri dovranno garantire che, durante le indagini sulla corruzione, i privilegi e l’immunità possano essere revocati in tempo utile attraverso una procedura legislativa efficace e trasparente prestabilita dalla legge.
    • Introdurre norme minime sui termini di prescrizione per garantire il tempo sufficiente per agire in giustizia.

III. Allargare lo strumentario delle sanzioni PESC ai gravi atti di corruzione

Le sanzioni dell’UE contribuiscono a conseguire i principali obiettivi della PESC, quali il mantenimento della pace, il rafforzamento della sicurezza internazionale e il consolidamento e il sostegno della democrazia, del diritto internazionale e dei diritti umani. Con la proposta odierna dell’Alto rappresentante, sostenuta dalla Commissione, l’UE sarà in grado di lottare contro gravi atti di corruzione in tutto il mondo, indipendentemente da dove vengano perpetrati.  La proposta integrerà e rafforzerà gli strumenti anticorruzione interni ed esterni dell’UE e dimostrerà quanto l’UE sia determinata a ricorrere a tutti gli strumenti disponibili, comprese le sanzioni PESC, per combattere la corruzione.

Nel documento vi è anche una parte dedicata al riciclaggio di denaro in quanto intrinsecamente collegato alla corruzione: “Analogamente ad altri reati generatori di proventi, i reati di corruzione sono commessi con l’obiettivo di ottenere un guadagno privato. La lotta al riciclaggio di denaro è la pietra angolare del programma più ampio per combattere i reati gravi, compresa la corruzione, privando i criminali dei loro guadagni illeciti e perseguendo coloro che contribuiscono al riciclaggio di tali guadagni. La direttiva sulla lotta al riciclaggio di denaro mediante il diritto penale (UE) 2018/167317 stabilisce norme di base sulla criminalizzazione del riciclaggio di denaro e stabilisce che la corruzione deve essere un reato preliminare al riciclaggio di denaro. Nel luglio 2021 la Commissione ha adottato proposte legislative per rafforzare le norme dell’Unione in materia di lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (AML/CFT)18, in particolare rafforzando la capacità delle unità di informazione finanziaria (UIF) di individuare, analizzare e diffondere dati finanziari informazioni relative al riciclaggio di proventi di reato. Questo è un prerequisito fondamentale per indagare e perseguire efficacemente i reati di corruzione.”

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