Trendiest Media Agenzia di stampa — Lavoro e donne over 50
— di Ivana Quartarone —
Difficoltà nel conciliare vita-lavoro, maggiormente dedite alla cura familiare e gender gap salariare: questi sono solo una serie di elementi che contribuiscono, purtroppo, a decretare l’Italia fanalino di coda nell’Ue per il tasso di occupazione femminile, pari al 55%, una percentuale decisamente inferiore alla media europea del 69.3% (Eurostat 2022). La vita media attesa per le donne in Italia è di 85,2 anni; tuttavia, con un reddito da pensione medio lordo di circa 1.500 euro – inferiore da dati INPS del 35% rispetto a quello degli uomini – e con le donne che rappresentano solo il 38% degli iscritti a forme di previdenza complementare, si apre per il genere femminile una grande sfida di sostenibilità tra vita attiva e pensionistica, considerando inoltre l’aumento delle donne nella fascia 55-64 anni che hanno scelto di non lavorare per motivi familiari – il 34,7% in più nel 2023 rispetto al 2018.
“Le donne scontano ancora oggi l’impatto di disuguaglianze nella retribuzione, negli orari di lavoro, nel tempo fuori dal mercato per maternità e per esigenze di cura e di assistenza. Considerando, inoltre, che queste differenze di genere aumentano con l’età, è indispensabile per le donne occuparsi della propria longevità il prima possibile, attraverso una pianificazione che tenga conto dei 3 capitali in gioco: quello finanziario, quello fisico e quello delle competenze, insieme alle diverse necessità che possono sopraggiungere col tempo”. A dirlo Alessandra Giordano, direttore employability e career development di Intoo (Gi Group Holding).
Consigli pratici per le donne over 50
In questo scenario, Intoo – la società di Gi Group Holding attiva in Italia nel settore dell’employability, sviluppo e transizione di carriera – propone una serie di consigli pratici per le donne over 50 – le più esposte a rischi di longevità – suddivisi in tre scenari: cambio di lavoro, ricollocazione professionale, costruzione della longevità per mirare a una vita lavorativa e pensionistica sostenibile. Eccone alcuni:
1) Sii consapevole: come prima cosa, per definire quale strategia attuare, serve consapevolezza sulla propria situazione previdenziale. Il primo passo è scaricare dal sito Inps l’estratto previdenziale e poi valutare la tipologia di cassa dove verrebbero versati eventuali nuovi contributi (se diversi dal precedente) per vagliare eventuali ricongiunzioni, cumuli gratuiti e totalizzazioni. Da valutare anche possibili consulenze previdenziali per avere un quadro il più completo possibile.
2) Allena il tuo network: tutti hanno un network formale e informale di contatti per raccogliere informazioni utili su posizioni aperte. Anzi, tutti ne posseggono almeno tre: quello personale, quello professionale e quello formativo. Occorre mappare e analizzare con accuratezza i propri network per capire da quali contatti iniziare, preferibilmente da quelli con cui si è più in confidenza. Non bisogna dare per scontati i gruppi mamme e/o i ‘fornitori’ personali come il parrucchiere, l’estetista o in generale tutti coloro che si incontrano quotidianamente.
3) Adotta una mentalità aperta e flessibile rispetto a ruoli/settori e soluzioni contrattuali diverse da quanto già sperimentato o da quanto idealmente desiderato, che si tratti di lavoro dipendente, autonomo in partita iva o di collaborazione/consulenza, ponendo particolare attenzione anche ai bandi e alle iniziative specifiche del territorio per l’occupazione femminile. Il punto fondamentale è rientrare velocemente nel mercato del lavoro e ridurre al minimo i periodi non coperti da contribuzione.
4) Costruisci un cv funzionale per valorizzare le tue competenze, tecniche e trasversali, in funzione del ruolo per cui ti proponi. Abbandona la tendenza a vederti solo con l’ultimo ruolo ricoperto, ma riorganizza le informazioni in base alla tua storia professionale e personale. Ad esempio, le attività di caregiving portano a sviluppare competenze spendibili anche nel mercato del lavoro, come la flessibilità, l’empatia o il pensiero creativo.
5) Sii pronta a un capo giovane: l’apertura al confronto intergenerazionale è cruciale all’interno di organizzazioni odierne dove ruoli gestionali possono essere agiti anche da persone anagraficamente giovani.
6) Tieni d’occhio la tua salute fisica e mentale in accordo con l’evoluzione dell’età; per esempio, è fondamentale conoscere bene e avvalersi di tutti i pacchetti esistenti e disponibili dai fondi di categoria a quelli aziendali, essendo ormai largamente presenti i pacchetti prevenzione donna.
7) Mantieniti aggiornata sui cambiamenti aziendali e sulle evoluzioni del settore di appartenenza, monitorando siti specialistici di settore e partecipando a eventi e a convegni anche interaziendali.
“Investire sulla propria employability – commenta Alessandra Giordano – è la chiave per la longevità professionale. Valorizzare e aggiornare costantemente le competenze, consapevoli delle evoluzioni dei ruoli e delle organizzazioni, con l’aiuto del networking, è cruciale per sostenere le fasi finali della vita lavorativa e pianificare serenamente la terza età, specialmente per le lavoratrici che affrontano disuguaglianze di genere”.
“Ce lo conferma – sottolinea la manager – la nostra esperienza quotidiana negli interventi a supporto della ricollocazione e della valorizzazione della maternità La permanenza delle donne nel mercato del lavoro e la garanzia della loro longevità professionale sono sfide che vanno perseguite in sinergia tra le singole persone, le organizzazioni e le Istituzioni per raggiungere un mondo del lavoro può equo, sostenibile e inclusivo, che consenta la completa emancipazione delle diverse categorie“.