LEGAMBIENTE: OLTRE 20.757 RIFIUTI ABBANDONATI NEI PARCHI URBANI. È TEMPO DI AGIRE!
— di Ivana Quartarone —
I dati raccolti da Legambiente, che ha monitorato 35 parchi urbani in 12 città italiane, mostrano circa 20.757 rifiuti abbandonati, con una media preoccupante di 5 rifiuti per ogni metro quadrato. Al primo posto tra gli scarti più comuni ci sono i mozziconi di sigaretta, seguiti da tappi di bottiglia e linguette delle lattine. Questi insight sottolineano non solo un problema locale, ma anche la necessità di un intervento strutturale e culturale per gestire i rifiuti in maniera più efficace.
La composizione dei rifiuti mostra chiaramente la predominanza della plastica, che costituisce il 74% del totale. Questo materiale, noto per la sua persistenza, può impiegare centinaia di anni per degradarsi, nel frattempo rilasciando microparticelle che contaminano suolo, acqua e aria. Anche metalli (8,6%) e vetro/ceramica (6%) sono problematici in termini di durabilità ambientale. Oggetti più piccoli e apparentemente innocui, come i coriandoli (5%), sono trasportati facilmente dal vento, contribuendo alla dispersione dei rifiuti.
Questa dispersione non solo deturpa il paesaggio, ma danneggia anche l’ecosistema locale, mettendo a rischio flora e fauna. I rifiuti che si accumulano vicino a panchine, tavoli da picnic e cestini spesso finiscono nei corsi d’acqua, aggravando l’inquinamento marino. La necessità di migliorare l’infrastruttura per la gestione dei rifiuti è chiara, con l’installazione di cestini coperti che potrebbero ridurre la dispersione.
A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre istituzioni hanno evidenziato l’urgenza di ridurre l’uso della plastica monouso. Nel 2023, la campagna “Beat Plastic Pollution” delle Nazioni Unite ha messo in luce come solo una piccola percentuale della plastica globale venga riciclata. Tra le raccomandazioni principali c’è l’adozione di politiche per incentivare il riutilizzo e il riciclo, con un obiettivo di aumentare l’uso di plastica riciclata almeno del 20% entro il 2030.
Oltre alle infrastrutture, è necessaria una svolta culturale. Iniziative come “Puliamo il Mondo” di Legambiente, svoltesi in Italia dal 20 al 22 settembre, invitano i cittadini a prendere parte attiva nella riduzione dei rifiuti abbandonati. È evidente, però, che per affrontare la crisi ambientale in maniera efficace occorrono sforzi su più livelli: dall’educazione ambientale alla promozione di politiche di riciclo più rigorose, fino all’introduzione di sanzioni più severe per chi non rispetta le norme.
La gestione dei rifiuti nei parchi urbani, sebbene sia una questione locale, rappresenta un segnale di una crisi ambientale più ampia che coinvolge il nostro sistema globale. È cruciale intervenire ora, non solo per proteggere gli spazi verdi urbani, ma anche per garantire un futuro sostenibile alle generazioni che verranno.