“TROCKS”, EN TRAVESTI E’ BELLO
— di Chiara Pedretti –—
Tornano in Italia per alcune date in Veneto e Friuli, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, la compagnia di danza formata da soli uomini ma che rivestono ruoli femminili.
Non sembrerebbe possibile che un intero gruppo tutto al maschile possa presentare Il Lago dei Cigni o qualsiasi altro balletto classico. Ed invece sì: sono il gruppo en travesti più longevo e famoso al mondo. I Trocks, come sono comunemente chiamati, sono sulla scena da cinquant’anni e, dopo alcune date la scorsa primavera, tornano in Italia per nuove tappe del loro attuale tour. Bravissimi, tecnicamente ineccepibili ed anche di una simpatia che travolge, hanno strappato tantissimi e meritati applausi al pubblico del Teatro Toniolo di Mestre, tutto esaurito.
Chi ha detto che la danza classica è noiosa e statica? Quattordici danzatori la rendono divertente ed
ironica, pur restando nel repertorio. C’è da premettere che interpretano nella maggioranza parti femminili, con
tanto di tutù, parrucche e soprattutto scarpette da punta. Tutti con un’evidente ottima formazione professionale
alle spalle, tutti con esperienze in grandi compagnie, ma nella formazione accademica maschile le punte non
sono previste, per cui non si studiano e quindi non si è abituati. Le ragazze iniziano a portarle da piccole, così
il piede si abitua a questa armatura di gesso che regge l’intera persona. Eppure, vanno sulle punte meglio di
tante ballerine! Ognuno di loro ha assunto un nome d’arte che ricorda una danzatrice russa famosa (Olga
Supphozova, Varvara Laptopova, Nadia Doumiafeyva…) e come tale si presenta, con la sua storia ed il suo
carattere. La compagnia è formata da danzatori di tante diverse nazionalità, anche se ha il proprio quartier
generale a New York City.
Lo spettacolo inizia con il II Atto de
Il Lago dei Cigni
, il classico dei classici, dove Odette, il
bell’americano Philip Martin-Nielson, alias Nadia Doumiafeyva, cerca di fare del suo meglio per coronare il
sogno d’amore con Siegfried, ostacolata dal cattivo mago Rothbart e dal maldestro Benno. Gesti, particolari
ed una grande dose di ironia e comicità rendono questa tragedia del balletto molto divertente. Senza
trascendere nel ridicolo o nel disprezzo della tradizione, rendono la storia accattivante soprattutto per chi non
è un esperto di balletto. Dopo il primo intervallo, ecco
Tarantella,
un passo a due per il fenomenale
giapponese Takaomi Yoshino, alias Varvara Laptopova, in coppia con Jake Speakman, dove ci si stanca solo
a guardarli da tanto impegnativa è la coreografia. I
Trocks
propongono poi il
Pas de Quatre
, un divertissement
coreografato da Jules Perrot nel 1845 per, diremmo oggi, le Top Four dell’epoca: Lucile Grahn, Carlotta Grisi,
Fanny Cerrito e Maria Taglioni; la quinta grande, Fanny Elssler, era stata invitata a partecipare ma si era
rifiutata di farlo, e fu quindi sostituita dalla giovane Lucile Grahn, che accettò senza esitazione. Il
Pas de
Quatre
catturava l’essenza dello stile romantico in quanto le ballerine danzavano con leggerezza, delicatezza
ed equilibrio, con ogni area della tecnica classica da eseguire; ognuna ha una variazione individuale, pensata
per mostrare le loro migliori caratteristiche. L’ordine di apparizione delle ballerine era per età, dalla più giovane
alla più anziana, per evitare qualsiasi eventuale scontro fra loro. Qui fra i quattro c’è anche l’unico italiano della
compagnia, Andrea Fabbri, romagnolo di Lugo (Ravenna), alias Tatiana Youbetyabootskaya. Esilaranti i
passaggi fra le singole variazioni, dove ognuno fatica ad uscire di scena per fare posto all’altro; meraviglioso
Salvador Sasot Sellart, alias Grunya Protazova, come Maria Taglioni.
Bellissimo ed immancabile nel loro repertorio l’assolo
La Mors du Cygne,
altro classico che rese
indimenticabili danzatrici come Anna Pavlova o Maya Plissetskaja: inizia con l’occhio di bue che dovrebbe
seguire la danzatrice che vaga sul palco prima che lei entri, e quando appare sta illuminando dalla parte
opposta. Intanto che esegue la coreografia, il Cigno perde le piume dal tutù, spargendole per tutto il palco.
Robert Carter, alias Olga Supphozova, è di una fisicità massiccia, spalle larghe e braccia decisamente
importanti, ma è di una delicatezza, oltre alla simpatia, incantevole. Altro intervallo “per rimuovere i resto dei
cigni dal palco” come avevano annunciato prima dell’inizio dello spettacolo, ed anche per raccogliere le piume,
poi via al gran finale con
La Notte di Valpurga
, altro classico di epoca sovietica di Leonid Lavrovsky, che
riprende un episodio dal
Faust
, reso famoso dalla grande Ekaterina Maximova nel ruolo della Baccante, qui
interpretata dallo spagnolo Kevin Garcia, alias Elvira Khababgallina. Mantenendo la coreografia originale con i
soliti interventi ironici, un bel gran finale, con tutta la compagnia impegnata fra fauni, ninfe ed un dio Pan
spettacolare, sempre Takaomi Yosgino, in un’esecuzione impeccabile. A saluti avvenuti, un fuori programma:
tutti eseguono dei passi di danze irlandesi su musica pure tradizionale. Originalissima l’idea di danzare alla
fine, con punte e tutto quanto, uno stile completamente diverso: non avevamo mai visto una loro chiusura
così!
Applauditissimi proprio per l’insieme di bravura e simpatia: in tutti è evidente la gioia di danzare e il
divertirsi a farlo, la cosa principale per un’artista, infatti non c’è niente di più brutto di assistere all’esecuzione
meccanica dei movimenti. Da vedere assolutamente! Trocks Are Back!
Tournée Italiana
Bologna – Teatro Duse, 11 Dicembre
Torino – Teatro Colosseo, 13 Dicembre
Mestre (VE) – Teatro Toniolo, 15-17 Dicembre
Padova – Teatro Verdi, 19 Dicembre
Treviso – Teatro Del Monaco, 20 Dicembre
Trieste – Politeama Rossetti, 21 Dicembre
Portogruaro (VE) – Teatro Comunale Luigi Russolo, 22 Dicembre
www.trockadero.org