Lo spazio, un crocevia di informazioni che salverà il mondo

— di Annachiara De Rubeis

Eravamo al Palazzo Lombardia io e il Dottor Brambilla, il direttore responsabile di questa testata, ieri verso le 11:30 per partecipare al congresso del Rotary, distretto 2041, su un progetto che riguarderà studenti e lavoratori. Il tema centrale è stato lo spazio . Il punto è che, letteralmente, qualsiasi cosa si muove intorno a noi lo fa per merito delle onde che si propagano nell’atmosfera; quindi, cosa ci sarebbe in più da dire se non che lo spazio è tutto quello che ci circonda? Durante la convention sono stati affrontati anche temi come il lavoro, i giovani, la cultura e l’ambiente legati allo spazio (prettamente stellare, per intenderci). Quindi, date queste premesse, prima di capire in che modo si può ricollegare il tutto, cerchiamo di rispondere alla domanda: perché lo spazio stellare può essere utile per la vita quotidiana e per i programmi a lungo termine del nostro pianeta?

Al congresso erano presenti Franco Malerba , il primo astronauta italiano ad essere andato sulla luna, e Sara Lucatello , una ricercatrice d’eccellenza, la prima presidente donna dell’istituto europeo di astrofisica Eas . Il dibattito è stato moderato dall’Ing. Edoardo Sinibaldi , laureato in ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa. Secondo il professore Malerba, abbiamo assistito negli anni ad un netto miglioramento della cosiddetta attività della Space economy , l’allargamento delle attività spaziali che non risulta più, quindi, essere appannaggio dei governi, ma l’unione di nuove aziende e start up, aiutate da incubatori e servizi pubblici.

L’astronomia si rivela una porta su tutte le discipline: nel settore agroalimentare, ad esempio, essa permette di conoscere le proprietà dei terreni, tenere il monitoraggio delle culture, sorvegliare e preservare gli ambienti marini, forestali e di tutti i tipi. Nell’urbanistica, i dati forniti dai satelliti permettono la modificazione delle città e la costruzione di nuovi insediamenti. Nell’archeologia, invece, è in grado di trovare i luoghi in cui ci possono essere dei reperti non ancora scoperti. In questo progetto promosso dal Rotary Club di Milano, con la collaborazione dell’Università Bicocca e l’Agenzia spaziale italiana, lo spazio sembra essere un serbatoio di preziosissime informazioni che ci permetteranno di tenere testa alle sfide del futuro.

“Lo spazio deve diventare luogo dove ci si ritrova tutti insieme a guardare. Questi sono i temi tipici dei giovani” dice la dottoressa Lucatello, ribadendo l’importanza della formazione scientifica nella nostra cultura, per risolvere questioni di impatto mondiale come la pandemia e il cambiamento climatico.

Proporrò ai lettori una domanda cui mi sembrava urgente rispondere e che ho posto alla ricercatrice con i capelli medio-bruni, gli occhi chiari e gli occhiali neri, di cui cercherò di riportare al meglio le parole. “Come è possibile che i dati che arrivano dallo spazio li possiamo utilizzare nei più svariati ambiti come la pandemia e il cambiamento climatico?”. Lei inizia dicendo: “Disastri climatici, tsunami, agricoltura per ottimizzare le risorse”. Penso io: non sembra una puntata degli Hunger Games, ma è la realtà . Continua: “Nelle spedizioni – e non mi riferisco tanto ai furgoncini di Amazon- le navi che spostano un grande quantitativo di merci potrebbero utilizzare i dati per ottimizzare il loro tragitto e ridurre anche i furgoncini che fanno le consegne. I dati satellitari hanno permesso di vedere cose che non si potevano vedere perché coperte dalla giungla, per esempio. Vengono tracciati gruppi di pesci che si spostano in giro per le acque nazionali e internazionali. Grazie ai dati, vengono ripopolate le foreste che hanno subito incendi”. Concludono: “Ci sono interi posti della Terra che non sono stati visti, ecco lì ci passano i satelliti”.

Se questa è la risposta allora, sarà vero che il petrolio del futuro sono le informazioni?

Serena Magrì , Responsabile della comunicazione del club Rotaract di Porta Vercellina, dice: “Non solo il petrolio. Le informazioni sono l’energia mondiale in generale”. Secondo la social media manager, infatti, l’uso che facciamo oggi dell’analisi dei dati non va solo ad impattare sul lato della comunicazione dei servizi, ma questi stessi dati sono degli input che noi utilizziamo per relazionarci con gli esseri umani. Anche nel suo piccolo, ci tiene a precisare che dalla casa in cui abita, all’azienda di comunicazione in cui lavora, il suo impegno per l’ambiente è totale.

“Questo incontro sullo spazio è stato illuminante” dice. “Pensare a come le analisi della Space economy impattano sulla Terra e viceversa, ci fa sentire così piccoli, eppure in quello che facciamo con i vari strumenti e l’uso dei dati riteniamo di essere così grandi”.

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