Luciana Savignano. Balletto. Magia di una Stella

Luciana Savignano — di Chiara Pedretti

LA MAGIA DI LUCIANA SAVIGNANO INCANTA ANCORA

Al Teatro Fontana di Milano un omaggio alla lunghissima carriera dell’étoile Luciana Savignano, per conoscere e continuare ad amare una grande artista attraverso parole, immagini e danza.

L’étoile, classe 1943, si conferma una delle danzatrici più spettacolari di tutti i tempi. Milanese DOC, diplomata alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, musa ispiratrice dell’immenso Maurice Béjart, che crea su di lei alcuni dei suoi lavori più belli e di cui diventa interprete immortale di capolavori come Bolero, Ce Que l’Amour Me Dit e Leda ed Il Cigno. Da un coreografo così innovativo impara che la danza non è solo repertorio classico, punte e tutù, ma molto altro: nel 1995 inizia la sua collaborazione con la coreografa Susanna Beltrami, dal repertorio contemporaneo, decisamente opposto al suo, di cui diviene interprete indiscussa.

Magia di una Stella

Quasi trent’anni dopo, eccola ancora diretta dalla Beltrami in Magia di una Stella, un best of di alcuni dei lavori più di successo della coreografa veronese. La scena si apre con un estratto da Le Sacre, dove la Savignano indossa una gigantesca gonna di velluto screziato rosso, grande quasi come il palco: le sue mitiche braccia, per cui è famosa da sempre, parlano, danzano, portando il suo busto ed il suo collo da cigno a ricamare nello spazio come un ago su una tela movimenti di rara bellezza. Liberata della gonna dai danzatori Matteo Bittante e Fabrizio Calanna, si affida alla partnership consolidata con il primo, vestita con una tuta semplicissima, senza alcun fronzolo, dimostrando una tecnica ed una forma fisica che non è di alcune ventenni… Figuriamoci di danzatrici della sua età. Luciana è magica, carismatica, basta che alzi un braccio e siamo già senza parole; un’altra che potrebbe stare seduta in pigiama e ciabatte ma ne saremmo incantati lo stesso. Così, non ne nascono tante, ma soprattutto con il suo talento e la sua carriera è così umile, dolce, insomma quando si dice un’artista che non ha bisogno di niente e di nessuno.

L’intervallo

L’intervallo è una chiacchierata con Valeria Crippa, collega de Il Corriere della Sera. Vengono proiettati alcuni video, tra cui uno con Paolo Bortoluzzi, mancato nel 1993, uno dei suoi partners preferiti, e la stupenda Lune di Maurice Béjart; Luciana ripropone alcuni momenti della sua lunga carriera e molti suoi pensieri sulla danza. La segue Susanna Beltrami, che racconta come si siano incontrate e come, dopo tutti questi anni, ancora siano fonte di ispirazione l’una per l’altra.

Tango di Luna

La seconda parte dello spettacolo riprende un estratto di Tango di Luna, dove l’étoile, con Matteo e Fabrizio, ci porta in una vera milonga: il suo stile così pulito e classico ben si sposa con la sensualità del tango, ed è incredibile come si nuova perfettamente a suo agio, con aperture incredibili e penchées a 180° in equilibrio su una sedia. Tango Di Luna che sarà in scena in ottobre al Teatro Franco Parenti: siamo già lì.

Difficile commentare la perfezione, la passione, l’entusiasmo di questa danzatrice che, famosa ed acclamata in tutto il mondo, anzichè godersi il meritato riposo alle Maldive, si allena e si impegna tutto i giorni per regalarci momenti di vera magia. Assolutamente da non perdere, peccato per sole due repliche e pubblicizzato poco.

Teatro Fontana
Via Boltraffio 21, Milano
14-15 Maggio 2022
Biglietti da EUR 8,00 a EUR 16,00
www.teatrofontana.it

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