Parma Danza. Il Don Juan di Johan Inger, musica originale di Marc Álvarez

ATERBALLETTO AL TEATRO REGIO, ECCELLENZE MADE IN ITALY
— di Chiara Pedretti
Il prestigioso e storico Teatro Regio di Parma ha dato il via alla sua rassegna Parma Danza con una delle poche, pochissime, realtà di danza contemporanea italiana degne di questo nome: Aterballetto.
La compagnia nasce nel 1979 con Vittorio Biagi, sede a Reggio Emilia, e da subito si propone con un repertorio nettamente contemporaneo. Diciotto anni di direzione di Amedeo Amodio, poi dieci di Mauro Bigonzetti (1997-2007), coreografo di grande talento che porta il gruppo ad essere conosciuto a livello internazionale. Nel 2008 la direzione passa a Cristina Bozzolini, prima ballerina del Maggio Musicale Fiorentino, ed il repertorio cresce e con
nomi di primissimo piano: Jiří Kylián, William Forsythe, Ohad Naharin, Fabrizio Monteverde, lo stesso Mauro Bigonzetti, Jacopo Godani. Dal 2019 la Direttrice di Compagnia è Sveva Berti, altra stella del Maggio Musicale prima, Aterballetto (sotto la direzione di Amodio) e Balletto di Toscana poi; infine, assistente proprio di Mauro Bigonzetti.
Una compagnia di sedici danzatori, un livello tecnico molto alto, decisamente migliore di quello di certi corpi di ballo di alcuni enti lirici: qui presentano uno dei loro cavallo di battaglia, Don Juan di Johan Inger, su musica originale di Marc Álvarez.
La storia del noto donnaiolo spagnolo, narrata per la prima volta da Tirso de Molina nel XVII Secolo, è qui stilizzata e resa essenziale: se non si conosce la trama, non si capisce molto cosa stia succedendo in scena. Una coreografia molto articolata, con momenti di gruppo, altri di passi a due, altri di stallo, portano Don Giovanni (Saul Daniele Ardillo) dalla nascita alla morte passando per le sue avventure più note, ma due su tutte: Donna Elvira, una splendida Estelle Bovay, con linee lunghissime, piedi da urlo e tecnica impeccabile; il matrimonio di Zerlina e Masetto, Sandra Salietti Aguilera e Giulio Pighini, bellissimi. Ancora Tisbea (Martina Forioso), Donna Anna (Ivana Mastroviti), Ines (Arianna Kob). Lo segue e lo aiuta sempre Leo, presumiamo versione ballerina di Leporello, un bravo Matteo Fiorani: tecnica, interpretazione, riempimento del palco. Insomma, tutto.
Tutti i danzatori della compagnia sono comunque impegnati in questo lavoro, che è perfetto per come è strutturata: ognuno ha il suo spazio, ognuno ha il suo momento; il tutto si svolge in maniera fluida ed equilibrata, a parte qualche momento di fermo poco utile ai fini dello spettacolo.
Nel complesso la fama che da anni segue la compagnia non può che essere confermata. Unica nota stonata: i costumi, decisamente banali, perfino goffi in certi casi, ed i calzini alla caviglia al posto dei piedi nudi: spezzano le bellissime linee dei danzatori. Le scenografie sono essenziali ma, con una serie di pannelli che sembrano materassi, si passa dall’idea di muro quando sono in verticale a quella di letto o tomba quando orizzontali,
molto originali.
Un lavoro impegnativo affrontato come sempre con grande tecnica e professionalità: un esempio per tutti i danzatori che vogliono affrontare a livello professionale questo mondo meraviglioso.
Teatro Regio
Strada Garibaldi 16/a – Parma
28 Gennaio 2023
Biglietti da EUR 8,80 a EUR 40,00
www.teatroregioparma.it

ALTRI ARTICOLI

Learn how we helped 100 top brands gain success