Popillia Japonica, il maledetto coleottero giapponese che divora le piante

Popillia Japonica – come combatterla – 

Acqua e sapone

La Popillia Japonica, il  cosiddetto “coleottero killer“, è altamente infestante: divora le piante lasciando solo scheletri di foglie. “Raccogliere manualmente i coleotteri e farli cadere in un secchio con acqua e sapone. Per proteggere i frutti è possibile coprire la chioma degli alberi con una rete che va sbattuta al mattino per eliminare gli insetti, nelle prime ore del giorno quasi immobili” è il consiglio degli esperti del Comune di Milano. E aggiungono: “No agli insetticidi aggressivi, a meno che non si tratti di un’infestazione importante. In questo caso, seguire attentamente le indicazioni del Servizio Fitosanitario”.

Le trappole

Da anni il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia è attivo nel monitorare le popolazioni dell’insetto e controllarne la diffusione. A tal fine sono state posizionate da ERSAF (ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) due tipologie di trappole: quelle a cattura, costituite da barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero e quelle costituite da una struttura formata da un treppiede ricoperto da una rete spruzzata con un prodotto insetticida.

Il coleottero giapponese o scarabeo giapponese

Gli insetti vengono attirati verso la trappola dall’attrattivo posizionato al centro della struttura e il contatto con la rete consente l’assorbimento di minime quantità di insetticida. La perdita di vitalità non è immediata, ma consente all’insetto di volare e muoversi ancora per qualche minuto. Per l’utilizzo di questo tipo di trappola i Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte hanno chiesto e ottenuto una particolare autorizzazione dai Ministeri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura.

Entrambi i tipi di trappola sono strumenti molto efficaci, ma devono essere utilizzati esclusivamente da soggetti autorizzati. Il loro potere attrattivo è superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all’interno di un orto o di un giardino richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti.

I giardini privati

Gli interventi che possono essere effettuati dai privati consistono nella riduzione della presenza degli adulti, anche perchè le uova e conseguentemente le larve potrebbero essere deposte in terreni lontani dalle piante delle quali gli insetti si alimentano.

La soluzione migliore sono le trappole biologiche, che catturano esemplari di Popillia Japonica rispettando l’ambiente: si basano su una piccola esca costituita da feromoni e attrattivi floreali. Quindi la trappola riesce ad attrarre esemplari maschili e femminili, e l’esca protegge le piante per parecchie settimane.

Per proteggere un giardino di circa 200 metri quadrati sarà necessario installare da 1 a 3 Trappole e sostituire l’esca all’interno ogni 12/14 settimane.

(nella foto: La Biologic Trap proposta su www.gogoverde.it )

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Le alternative

Al di là delle trappole biologiche accennate prima, si può optare anche per una o più tra queste alternative:

– cattura manuale: facendo cadere i singoli coleotteri in una bottiglia/recipiente con acqua e sapone, preferibilmente la mattina o la sera quando gli insetti sono meno mobili;
irrorazione: spruzzare sulle piante un prodotto a base di olio di neem (principio attivo: azadiractina), ammesso anche in agricoltura biologica e acquistabile nei negozi di giardinaggio oppure on line, che ha funzione repellente per l’insetto;
reti anti-insetto a protezione delle piante.

Per ulteriori informazioni consultare questo link

Per contatti: [email protected] – [email protected]

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