Prestiti al consumo in ripresa

Migliorano le prospettive delle famiglie

Prestiti al consumo

— di Francesco Megna —

Negli  ultimi 5 anni la  percentuale di  italiani con almeno un contratto di prestito attivo è progressivamente cresciuta  in maniera costante: il dato anche lo scorso anno ha fatto registrare un +40% circa.

E, nonostante la pandemia, la capacità di rimborso da parte dei richiedenti in questi anni è migliorata decisamente. Come si deduce esplicitamente non solo dalle rilevazioni sulla qualità del credito (il tasso di default è repentinamente calato all’1,8% dal 2016). Ma anche dal calo della rata media rimborsata mensilmente (-12,5% dal 2016) e dal debito residuo per chiudere i chirografari in essere (-6,5% vs 2016). Sono dati estratti dalla ‘Mappa del Credito’ pubblicata recentemente da CRIF.

Il credito alle famiglie

Migliorano le prospettive delle famiglie e la voglia di mettersi alle spalle un biennio di insicurezze  e aumentano le attese per il 2022 per il settore del Credito alle Famiglie. Con l’avvento del digitale ha visto una facilitazione dei processi di erogazione del credito in tempo reale e l’aumento dell’offerta di soluzioni di credito green, sempre più prossime  alla rispondenza dei consumatori.

Prestiti al consumo. Innovazione

Un comparto, quello del credito alle famiglie, che ha velocemente  fronteggiato e concretizzato le possibilità superiori rese disponibili dall’idea vincente e ibrida al business (distribuzione “fisica” e “digitale”). E che continua investire sulle tecniche  a più elevato grado di innovazione.  Inoltre l’impiego di Big Data, Analytics e Intelligenza Artificiale stanno mutando i processi del settore del credito. Rendendo più proficua  la misurazione della solvibilità del richiedente ed espandendo  anche l’inclusione finanziaria. Al contempo  le innovazioni tecnologiche permettono agli operatori finanziari  di fornire risposte in tempi rapidi ai clienti, migliorando la user experience e aprendo a nuovi modelli di business.

Il credito green

Gli accordi stipulati  a livello  internazionale per la lotta al “climate change” permettono  agli intermediari finanziari di offrire prodotti di credito “green”. E’ un  mercato che si  svilupperà nei prossimi anni  anche alla luce dell’incrementata  consapevolezza della clientela retail sull’importanza degli investimenti in efficienza energetica. Consapevolezza che  ha determinato e sosterrà una robusta  domanda di investimento per beni “green” da parte di una clientela retail alla ricerca di unità immobiliari efficienti in termini energetici ed  interventi di miglioramento energetico presso la propria abitazione

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