Rivoglio la mia Milano – Il sindaco rimette i pantaloni. Si parla di Gabriele Albertini

Rivoglio la mia Milano. Sergio Rotondo ci parla del libro di Gabriele Albertini e ci fa scoprire aspetti inediti dell’ex-sindaco di Milano

Ironia, citazioni, ricordi e tanta passione

Questi sono gli aspetti della figura di Gabriele Albertini, sindaco di Milano (per due mandati dal 1997) che il libro riesce a mettere in luce, grazie al sagace scambio di battute, commenti, domande e risposte con il giornalista Sergio Rotondo (nella foto). I colloqui si sono svolti nell’estate-autunno 2021, in un momento speciale per l’ex sindaco, quando migliaia di cittadini lo spingevano ad accettare un terzo mandato. E sono proseguiti in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Milano, con commenti e considerazioni franchi e talvolta taglienti, quando ormai Gabriele Albertini aveva deciso di non competere, anche se i sondaggi lo davano molto favorito.

Rivoglio la mia Milano. I due aspetti del libro

Questi sono gli aspetti della figura di Gabriele Albertini, sindaco di Milano (per due mandati dal 1997) che il libro riesce a mettere in luce, grazie al sagace scambio di battute, commenti, domande e risposte con il giornalista Sergio Rotondo. I colloqui si sono svolti nell’estate-autunno 2021, in un momento speciale per l’ex sindaco, quando migliaia di cittadini lo spingevano ad accettare un terzo mandato. E sono proseguiti in piena campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Milano, con commenti e considerazioni franchi e talvolta taglienti, quando ormai Gabriele Albertini aveva deciso di non competere, anche se i sondaggi lo davano molto favorito.

Il libro è composto da due parti molto diverse da loro. La seconda si concentra su atti giudiziari e ritagli di giornale degli anni intorno al 2011-2013 e francamente è un po’ ridondante, anche se di grande interesse per chi quel periodo storico l’ha vissuto e ha apprezzato la grande fermezza con cui Gabriele Albertini ha affrontato l’ex procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo.

Un libro a quattro mani

Ma di assoluto interesse e di facile lettura è senz’altro la prima parte, quella che nasce dalla frequentazione e dagli scambi di opinioni fra Sergio Rotondo e Gabriele Albertini. Oddio, parlare di frequentazione in pieno lockdown forse non è corretto, ma certo i due erano in contatto quotidiano almeno via zoom, tipologia che tutti noi, se parliamo di rapporti interpersonali, abbiamo dovuto sperimentare in quei mesi.

“I nostri videocolloqui sono stati, per quasi due mesi, praticamente quotidiani” ci confida Sergio Rotondo “A volte, non avendo evidentemente niente di meglio da fare né lui né io, non abbiamo saltato neppure il week end. Comunque, il mio obiettivo era quello di far venir fuori un Albertini un po’ diverso dal serissimo uomo politico che quasi tutti conoscono. E credo anche di esserci riuscito con l’essenziale contributo della sua notevole autoironia”.

Che cosa ti ha colpito di più della personalità di Gabriele Albertini?

“All’ex sindaco di Milano non sfugge la comicità di certe situazioni che nel momento in cui si svolgono possono apparire anche drammatiche agli occhi dei protagonisti ma che in realtà hanno, per chi osserva dall’esterno, una discreta comicità. Come quando voleva far intervenire le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, in Consiglio comunale, per impedire all’opposizione di bloccare un provvedimento che avrebbe facilitato la dismissione della Sea; o come quando dovette affrontare un gruppo di parlamentari europei filopalestinesi che volevano impedirgli di far parlare in Assemblea l’ambasciatore israeliano. O come quando descrive di essersi accorto che Erdogan è una persona malvagia: ‘Quando gli strinsi la mano il mio plesso solare andò in tilt’. Insomma qui sfioriamo i poteri paranormali.”

Ho trovato particolarmente gustosi nel libro alcuni commenti di Albertini su argomenti non proprio di carattere “politico” ma piuttosto di “visione del mondo” distaccata e sincera, venata qua è la da piccole punte di snobismo (se mi è concesso il termine): che cosa ne pensi?

“Sì, quando racconta come Berlusconi riuscì a convertirlo convincendolo a candidarsi a Palazzo Marino, una vera e propria sceneggiata degna di un film con Alberto Sordi; come un dialogo tra un esperto seduttore e una fanciulla che finge di non voler cedere ma che in realtà ha una gran voglia di cedere”.

E le passioni…?

“E’ vero – ribadisce Sergio Rotondonel libro “Rivoglio la mia Milano” l’ex primo cittadino racconta alcune sue debolezze la passione per le onorificenze… si definisce un vero e proprio “collezionista seriale” (nel momento in cui è stato stampato il libro ne aveva ventidue). E la sua mania ​di protagonismo: ama stare al centro dell’attenzione e ama essere considerato sempre il primo della classe. E non manca qualche frecciata ad altri politici: da Berlusconi alla Moratti, da Lupi a Sala. E sembra sempre domandarsi: ma benedetti figlioli perché non avete fatto come vi avevo detto io?”

Rivoglio la mia Milano. Il sindaco rimette i pantaloni  Copertina flessibile – gennaio 2021 – in libreria e su Amazon  Feltrinelli  IBS

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