Roma protesta per i lavoratori del mondo dello spettacolo

«Non soffrono solo ristoranti o bar, ci siamo anche noi che non lavoriamo da più di un anno. Forse ci avete dimenticato» gridano i manifestanti in piazza del Popolo sabato 17 aprile 2021. A Roma, da giorni, si susseguono manifestazioni a tutela dei diritti di chi lavora nel mondo dello spettacolo. Precari, da poco più di un anno, chiedono ascolto e attenzione. 

 

Bauli in piazza, foto di Davide Fracassi

Il governo non ci vede è l’hashtag lanciato dall’associazione Bauli in piazza, che dopo piazza del Duomo (Milano), lo scorso anno, ha replicato a Roma la protesta con mille bauli neri in piazza del Popolo. I bauli sono il simbolo del mondo dello spettacolo a 360°, usati per trasportare attrezzature, scenografie e strumenti necessari per eventi di tutti i tipi. Il colore della manifestazione, dagli abiti dei partecipanti ai bauli stessi, è il nero. Simbolo di lutto. Un mare in nero completato dalle maschere sui volti, a simboleggiare l’anonimato dei precari nel quale sono stati lasciati dalla politica e dalle istituzioni. Davanti ai bauli anche volti noti come, fra gli altri, Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi, Max Gazzè, Emma, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Alessandra Amoroso, Diodato, Renato Zero. «Essere qui è fondamentale – spiega all’ANSA Emma – devo tutto agli operatori della musica, senza di loro non sarei potuta salire su un palco in tutti questi anni. Devono essere trattati con gli stessi diritti di tutte le persone che lavorano»

 

Tra le richieste dei manifestanti: l’immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, anche discontinui e partite Iva; un immediato sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacoli ed eventi e un’immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale per definire modelli graduali di ripartenza del settore. Tra le persone in piazza anche giovani famiglie come quella composta da Luca, tecnico del suono, Elisa, ballerina, e il loro piccolo di un anno e mezzo: «Siamo qui per dare un messaggio – spiega Luca – noi amiamo il nostro lavoro anche se spesso ci fa fare orari assurdi. I pochi fondi erogati in quest’anno di inattività non ci consentono neanche di arrivare a fine mese, ma noi più dei sussidi, vogliamo riprendere a lavorare».

 

Bauli in piazza, foto di Davide Fracassi

Giusto qualche giorno prima, mercoledì 14 aprile 2021, a pochi passi da Piazza del Popolo, il Globe Theatre di Roma è stato occupato. Una notizia inaspettata ma al tempo stesso di forte impatto per chi, fino a poco più di un anno fa, frequentava con assiduità il teatro all’aperto di Villa Borghese. ll gruppo di attivisti, da cui è partita l’occupazione, ha da subito aperto alla cittadinanza un’assemblea quotidiana (nel pomeriggio) e per almeno una settimana, ogni mattina dalle 10,00, verranno organizzati dei tavoli tematici. Rifare il mondo / Remake the Globe è il motto dell’azione del Globe Theatre occupato: durante la prima assemblea erano presenti anche il Ministro Franceschini (che alla Camera ha ribadito la necessità di riaprire con sicurezza) e l’assessora alla cultura di Roma Capitale Lorenza Fruci, solidale con gli occupanti del Globe. Ma soprattutto nell’assemblea pubblica sono intervenuti e interverranno i rappresentanti di settori, movimenti e comparti anche lontani e non necessariamente contigui allo spettacolo dal vivo. Per partecipare, basta entrare a Villa Borghese e seguire poi le indicazioni che, sparse nel verde, portano al teatro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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