Tate: caro energia, sostenibilità ed efficienza energetica, come cambiano i consumi degli italiani

La tech company dell’energia ha condotto un sondaggio per tracciare le abitudini di consumo dei cittadini in questo ultimo anno, a seguito della pandemia e dell’evoluzione del contesto socio-economico

 

In questi ultimi 12 mesi l’evoluzione della pandemia, il rincaro delle materie prime  e il mutamento dell’attuale situazione geopolitica hanno, da un lato evidenziato la necessità di accelerare il processo di transizione verso le rinnovabili per ridurre la dipendenza energetica dall’estero e, dall’altro, hanno avuto un impatto importante sulle abitudini di consumo delle famiglie italiane. Infatti, accanto all’acquisto di prodotti e servizi per l’efficienza energetica, sta crescendo gradualmente anche l’interesse dei cittadini verso la mobilità green e modelli di consumo responsabili e a filiera corta. Lo rivela un’analisi di Tate, tech company e start-up innovativa attiva dal 2018 nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente online, che ha condotto un’indagine sui consumi dei clienti post-pandemia, sul loro stile di vita e sulle scelte d’acquisto in un’ottica di economia circolare e sostenibilità.

 

Il sondaggio rivela che quasi il 60% degli utenti ha adattato il proprio stile di vita e le sue abitudini di consumo a seguito della situazione in corso; complice di questo cambiamento, come già accennato, il rialzo delle materie prime e il caro bollette che stanno mettendo a dura prova il portafoglio dei consumatori. Di questi, più del 50% ha adottato soluzioni come l’abbassamento dei gradi del riscaldamento. Tra gli altri esempi relativi ai cambiamenti di abitudini segue una maggiore attenzione alle fasce orarie che si affianca, inoltre, ad un uso più consapevole degli elettrodomestici; ad esempio c’è chi segnala di fare lavatrici solo in serata o mandare la lavastoviglie in modalità eco e chi usa in modo più “parsimonioso” il forno.  Tra le altre soluzioni utilizzate emerge un’attenzione alla razionalizzazione dei consumi e degli sprechi in senso più esteso e un utilizzo dell’acqua calda a temperature inferiori.

 

Dall’analisi dei dati emerge, inoltre, che nonostante i consumatori siano attenti all’innovazione e interessati a soluzioni di energy saving, sembrano ancora prediligere piccoli cambiamenti e graduali nel tempo: il 34% utilizza servizi di efficientamento energetico, mentre ben il 65,4% non ne fa uso. Questi dati rivelano il grande potenziale di crescita di questo settore nel nostro Paese e forniscono una chiara fotografia di quanto lavoro ancora ci sia da fare per diffondere una cultura sostenibile dell’energia, rispettosa dell’ambiente e delle generazioni presenti e future.

 

Tra coloro che hanno optato per prodotti e servizi di efficienza energetica, il 43,6% ha riqualificato gli immobili, il 39,8% ha utilizzato servizi di smart home e il 29% ha virato verso la mobilità elettrica. Su quest’ultimo fronte, la metà degli intervistati (51%) ha dichiarato di prediligere spostamenti in bici o a piedi, il 37,4% spegne il motore in caso di coda o ingorgo e/o mantiene gli pneumatici gonfi (37,1%). L’auto elettrica fatica, però, a prendere piede: se oltre l’8% dichiara di esserne già in possesso, il 63,3% del campione ha affermato di non averne in programma l’acquisto nei prossimi 12 mesi, probabilmente anche a seguito della complessa situazione economica in corso.

 

Per una gestione intelligente ed efficiente della casa, l’83,4% del campione ha dichiarato, invece, di utilizzare lampadine LED, il 40,4% ciabatte multipresa e il 26,5% valvole termostatiche per regolare la temperatura dei singoli termosifoni; tra le altre misure adottate troviamo l’utilizzo di applicazioni di domotica (25,7%) e l’acquisto delle caldaie a condensazione (24,4%) che consentono di ridurre in modo significativo i consumi di gas e le emissioni di sostanze inquinanti[1].

 

Inoltre, il fotovoltaico si sta rivelando un settore in progressiva crescita, l’11,4% del campione ha dichiarato, infatti, di essere già possesso di un impianto e il 22,6% sta valutando di installarlo entro i prossimi 6 mesi. Accanto all’autoproduzione di energia elettrica, aumenta anche l’interesse verso modelli di consumo responsabile, come quello delle comunità energetiche che, nonostante sia ancora poco conosciuto, intercetta l’interesse crescente dei cittadini a consumare in modo rinnovabile e locale (59,3%).

 

E, in questo scenario, Tate è nata proprio per rispondere a un’esigenza di mercato e  rendere la gestione dell’energia più efficiente, sostenibile, trasparente ed economica: per ogni unità di energia consumata da un membro Tate, un’unità di energia viene prodotta e immessa nella rete da una fonte rinnovabile, come il fotovoltaico, l’idroelettrico e l’eolico. Attraverso la sua App, l’azienda offre, infatti,  agli utenti un servizio “chiavi in mano”: dall’elaborazione di un preventivo online in pochi secondi alla firma del contratto di fornitura, sino ad arrivare alla gestione dei pagamenti, al monitoraggio dei consumi e all’assistenza clienti; risparmiandoli da bollette illeggibili, interminabili attese con i call center, pratiche smarrite e alti costi di chiusura contratto. Nel periodo attuale di crisi energetica, gli intervistati dichiarano che i 3 principali modi attraverso cui Tate è stata di supporto sono l’App (58,5%) – più veloce e accessibile rispetto ai canali tradizionali – i consigli per ottimizzare i consumi (51,7%) e un supporto più umano del customer service (33,6%).

 

In base ai dati del sondaggio emerge infine che, nonostante la sostenibilità non sia più un argomento di nicchia, bensì un tema sempre più importante e centrale nella società, le persone ritengano che non venga ancora affrontato in modo adeguato dal mondo corporate.  Il 38,7% degli utenti reputa infatti che non siano stati fatti cambiamenti nelle aziende per essere più attente a questi temi e alcuni di essi reputano le iniziative in questo settore scelte finalizzate a scopi comunicativi e di marketing. Ne è la conferma il fatto che il 50,1% degli intervistati sostiene che siano i media e gli influencer, più delle aziende e delle istituzioni locali (32,7%) e governative (44,6%), ad influenzare maggiormente i cittadini verso comportamenti eco sostenibili.

 

Campione: 436

Genere

M: 74,6%

F: 24,3%

Paese: Italia

Principali provincie di residenza: Milano, Roma, Firenze

Nucleo familiare

Vive con un’altra persona: 35,6%

Famiglia composta da almeno 4 componenti: 19,9%

Vive in solitaria: 19,5%

 

Tate

Tate, tech company e start-up innovativa attiva dal 2018 nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente digitale tramite un’App proprietaria, è stata fondata con una missione: semplificare il mercato dell’energia e rendere la gestione delle utenze più efficiente, trasparente, economica e sostenibile. L’azienda ha sede operativa a Firenze, presso gli uffici dello startup studio Nana Bianca.  A giugno 2020 Plenitude (società controllata al 100% da Eni SpA), ne ha acquisito il 20% e nel dicembre 2021 è salita a quota 36%, esercitando il diritto d’opzione. Il modello è semplice: Tate offre ai propri utenti l’energia al prezzo di mercato, senza alcun sovrapprezzo; questo significa che Tate non guadagna sul consumo dei propri membri ma su una piccola quota mensile fissa, necessaria per coprire i propri costi operativi. Lontana dal modello dei call-center, la società offre un’assistenza più veloce e disponibile, attraverso un sistema di chat integrato nell’applicazione che consente di avere risposte in modo rapido, informale e semplice, proprio come se si comunicasse con un amico su WhatsApp. A dicembre 2020 L’azienda ha aperto la sua offerta al segmento B2B rivolto a liberi professionisti, ditte individuali e artigiani.

 

[1]N.B. Questa domanda è stata sottoposta ai clienti Tate che hanno già accesso di base a offerte luce che prevedono la fornitura di energia esclusivamente rinnovabile.

 

 

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