La nuova ricchezza. Mediobanca Private Bank parla del futuro

La posizione di Mediobanca Private Bank per la nuova ricchezza, presentata da Tom Burroughes, editore del gruppo, Londra.

Un nuovo progetto dedicato ai clienti ultra-high networth

Tom Burroughes ha chiesto il parere del responsabile del Private banking dell’istituto di credito italiano, Angelo Viganò, chiedendo informazioni sulla strategia, l’approccio alla crescita e alcune sfide attuali come l’inflazione e la volatilità del mercato.

“Una nuova generazione di creatori di patrimoni italiani e clienti con un patrimonio netto elevato aiuterà a far progredire l’attività di Mediobanca Private Banking mentre l’azienda si prepara a portare più personale e risorse nei prossimi anni” afferma Angelo Viganò.

L’azienda, che ha recentemente lanciato il Fondo Mediobanca Venture Capital, punta a settori come gli investimenti del mercato privato, un’area importante a livello internazionale, nell’ambito della sua strategia di crescita. Il suo modello di business prevede una stretta collaborazione tra i rami private e investment banking del gruppo.

“Vedo un momento incredibile per la banca privata in Italia… abbiamo avuto una forte crescita del patrimonio gestito, con un focus chiave sui mercati privati” prosegue Angelo Viganò, responsabile di Mediobanca Private Banking. “Stiamo assistendo a molti eventi di liquidità… da private equity e IPO. È stato notevole negli ultimi tre anni”.

L’attività si è sviluppata fornendo soluzioni di investimento alternative e lo sta facendo attraverso iniziative di investimento diretto attraverso la formula del club deal, supportando imprese italiane non quotate e operazioni immobiliari, e indirettamente attraverso fondi nei mercati privati.

High Net Worth Individual (HNWI)

… ovvero “individuo ad alto patrimonio netto”.

“Presto sarà lanciato un progetto unico in Europa, che consentirà ai clienti ultra-high networth della banca di co-investire direttamente in società internazionali dinamiche insieme a prestigiosi fondi di private equity. Per questo progetto Mediobanca Private Banking potrà contare sul sostegno di uno zoccolo duro di famiglie imprenditoriali, visto il successo ottenuto con i primi investimenti promossi attraverso TEC (Philogen e Jakala), che sono giunti alla fase di exit con ottimi risultati” ha continuato Viganò.

La nuova ricchezza e l’Italia

“Questo è un momento particolare per l’Italia e per l’economia… c’è una nuova generazione di clienti HNW in arrivo… e stiamo facendo molto per attirare la prossima generazione con investimenti fintech e soluzioni di mercato privato”, ha continuato Viganò. “È molto importante per Mediobanca guidare queste opportunità in Italia”.

Mentre tradizionalmente una grossa fetta del denaro degli italiani HNW e ultra-HNW veniva depositata e gestita in Svizzera, ora i vari condoni fiscali e contabili e nuovi tipi di accordo hanno reso il private banking onshore in Italia molto più appetibile. Secondo i dati pubblicati da “Statista” il patrimonio totale in gestione del settore del private banking in Italia è aumentato notevolmente tra il 2015 e il 2019, e dovrebbe aumentare ulteriormente in futuro: è valutato 986 miliardi di euro nel 2022.

La nuova ricchezza cresce

Il gruppo di ricerche di mercato ReportLinker ha affermato che il segmento affluent italiano (che copre individui HNW e mass affluent) rappresentava il 15,1% della popolazione totale e deteneva l’86,0% delle attività liquide totali onshore del Paese nel 2020.

Mediobanca sa che in Italia, come in altri paesi sviluppati, gli imprenditori e le persone HNW che costruiscono imprese sono canali di ricavo importanti. Diverse banche stanno seguendo questo mercato: Deutsche Bank, ad esempio, punta agli imprenditori italiani e spagnoli. Nell’attività di private banking di Mediobanca, i clienti devono avere almeno 5 milioni di euro di patrimonio investibile.

Il regime fiscale “non domiciliato” del Regno Unito potrebbe in questo momento sviluppare nuove opportunità per il private banking italiano: c’è stato un aumento di interesse tra gli investitori nel trasferirsi in Italia e nell’utilizzo dei suoi incentivi finanziari. E Milano è diventata particolarmente attraente per questo importante segmento HNW e ultra-HNW.

Il fenomeno “non-dom”

I cosiddetti “non-dom” sono esentati dalla comunicazione di attività detenute fuori dall’Italia in quanto non si applicano le disposizioni ordinarie di segnalazione. I candidati non sono tenuti a rivelare i propri investimenti/patrimoni esteri alle autorità fiscali italiane; e devono compilare una lista di controllo volta a fornire prova del loro status di domiciliato non italiano, incentrata sul legame del richiedente con l’Italia. I cittadini italiani residenti in giurisdizioni fiscalmente ridotte/non fiscali possono anche diventare “non-dom” se soddisfano determinate condizioni e ne informano le autorità.

Le nuove regole, entrate in vigore circa cinque anni fa, hanno ricordato a Paesi come il Regno Unito, che hanno votato per la Brexit nel 2016, che i paesi europei vogliono attrarre investimenti interni. È improbabile che tali mosse svaniscano, anche se i governi a volte sospendono i piani per arginare le controversie politiche.

“Nei prossimi mesi vedremo un aumento del numero di persone che scelgono l’Italia come Paese, pensiamo agli esperti del private equity”, ha detto Viganò. Senza dimenticare il ruolo del Primo Ministro italiano Mario Draghi e l’importanza della stabilità politica dell’Italia.

In copertina: Adriana Glaviano wallpapers https://www.instagram.com/adrianaglaviano/ 

ALTRI ARTICOLI

Learn how we helped 100 top brands gain success