Questo mese non andiamo al mare, andiamo al Pride

Giugno non è solo il mese che inaugura l’inizio dell’estate, ma anche quello del Pride, la manifestazione che in tutto il mondo sostiene i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali. Quindi è anche il mese dove le multinazionali mollano le loro solide posizioni conservatrici vestendosi di arcobaleno e, purtroppo, anche quello in cui gli sciacalli politici passano il loro tempo nei talk show a discutere di diritti già ampiamente riconosciuti e fatti di discriminazione inesistenti. Ecco perché nel 2021 abbiamo ancora tremendamente bisogno di manifestazioni come queste.

Cosa pensano le persone del Pride

Avete presente quando durante i mondiali di calcio diventiamo tutti allenatori al bar?
Ecco, per il Pride invece, in molti si trasformano in opinionisti di temi sui quali non sono davvero informati o in molti casi vittime di fake news. Il sentimento che ruota intorno a questo evento è sempre più radicato intorno ai più classici dei luoghi comuni: “è solo una carnevalata”, “siete voi che vi ghettizzate”, “allora facciamo anche l’etero Pride”, “avete tutto”. E invece Pride significa ottenere una libertà culturale, sentirsi bene con sé stessi senza avere paura, lottare per avere pari diritti come uomini e cittadini, sentirsi parte di una comunità in grado di creare un futuro migliore. Sì, perché combattere l’omolesbobitransfobia significa questo e molte altre cose e vorremmo tanto dare ragione a chi esclama che abbiamo già tutto. Magari avessimo tutto, magari non ci fosse bisogno di scendere in piazza e rivendicare a voce grossa e soprattutto col sorriso di chi sa stare al mondo, che c’è ancora tanto da fare.

Il Pride ai tempi del DDL ZAN

Ed anche questo mese lo abbiamo inaugurato con l’ennesima IGTV da voltastomaco. Questa volta siamo a Roma, a bordo del tram n°3 che porta le persone nel Rione di Trastevere, quindi bando alle futili illazioni da periferia. In una scena raccapricciante in cui nessuno dei presenti muove un dito, si sprecano aggettivi e insulti che non sto qui a ripetervi. E siamo in una capitale europea, ma soprattutto siamo nel 2021. Per questo abbiamo ancora bisogno del Pride, per gridare a voce grossa che l’approvazione della legge ZAN è un’esigenza reale e concreta. Perché non è vero che la comunità LGBTQ+ gode dei loro (sacrosanti) diritti. Perché non è vero che esiste già una legge che tuteli queste minoranze. Perché siamo tutti studi di fake news e cattiva informazione da parte di chi è perennemente in campagna elettorale senza fare nulla per questo paese. Perché il Ddl Zan è una legge che non va a ledere la libertà di espressione di nessuno e in un paese civile, onesto e democratico non dovremmo star qui a parlarne. Quindi non ci resta altro da fare, se non partecipare. Questo mese non andiamo al mare, andiamo al Pride.

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