Gli scienziati esplorano la fattibilità di micro batterie ispirate ai buchi neri presenti nell’universo

Secondo un recente studio, i fisici teorizzano che un giorno una batteria di micro buchi neri potrebbe risolvere il nostro problema di energia pulita. Sebbene fantasioso e teorico, generare energia ed eliminare i rifiuti senza inquinare rimane un obiettivo molto reale.

La produzione di energia eolica e solare rimane instabile a causa dell’imprevedibilità dei fenomeni metereologici. A causa del livello costante al quale consumiamo energia, tuttavia, i ricercatori sembrano rivolgere la loro attenzione alla creazione di batterie che possano erogare energia in modo continuativo- Sembra strano, ma qualcuno pensa che si possa sfruttare la potenza dei buchi neri, naturalmente in piccolo… Dopotutto, sono le stelle stesse che con la loro struttura hanno ispirato la fusione nucleare. I ricercatori di questo nuovo studio hanno quindi voluto esplorare, teoricamente, il potenziale di “una batteria cellulare composta da micro buchi neri”.

In altre parole, immaginiamo di produrre un microscopico buco nero in un generatore di particelle. Una batteria alimentata da un buco nero potrebbe essere la soluzione definitiva per l’energia pulita. Infatti, secondo quanto ipotizzato nello studio Reissner-Nordström, una soluzione alle equazioni di campo di Einstein o alla teoria della relatività generale, la potenza dei buchi neri potrebbe essere sfruttata per produrre energia pulita. I due fisici che hanno pubblicato questo studio teorico hanno spiegato che “una batteria del genere non collasserebbe in un buco nero più grande perché la repulsione elettromagnetica compenserebbe esattamente la forza di gravità”.

Sebbene nulla possa sfuggire da un buco nero, a livello micro, un minuscolo buco nero potrebbe distruggerne un altro, liberando una certa quantità di energia. Una batteria che pesa un chilogrammo potrebbe generare milioni di volte l’energia di una analoga batteria al litio.

A voler essere ottimisti, la tecnologia delle batterie potrebbe seguire una curva esponenziale simile a quella della tecnologia informatica.

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