Parità di genere. Anche all’interno del PNRR rappresenta una priorità

GENDER GAP. OBIETTIVO GLOBALE

 – di Pierpaolo Ponzone –

 “L’uguaglianza di genere è più che un obiettivo in sé. È una condizione preliminare per affrontare la sfida di ridurre la povertà, promuovere lo sviluppo sostenibile e costruire un buon governo” (Kofi Anan).

L’Obiettivo 5 dell’agenda 2023 per lo Sviluppo Sostenibile, adottato all’unanimità dai 193 Paesi membri delle Nazioni Uniti, impegna i sottoscrittori a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze.

Nel 2022, il divario di genere globale è stato ridotto al 68,1% secondo il World Economic Forum, per il quale le isole felici per le donne sono l’Islanda, la Finlandia e la Norvegia con divari chiusi al 91%, all’ 86% e all’84%. In fondo alla classifica, secondo Asvis, i Paesi africani nella zona del Sahel, all’ultimo posto c’è il Sud Sudan, preceduto da Ciad e Repubblica Centrafricana.

Nel Rapporto SDGs 2023 dell’Istat il Goal 5 (Parità di genere) registra un’elevata quota di misure in miglioramento, in particolare quelle che valutano la presenza delle donne nelle posizioni direttive.

Nel 2023, con un punteggio di 65 su 100, l’Italia si colloca al 14esimo posto su 27 Stati Ue; 3,6 punti in meno rispetto alla media europea di 68,6.

Nel Paese (2022) continua a crescere la percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa (42,9%; +1,7 punti percentuali rispetto al 2021), avvicinandosi al target fissato dalla Strategia Nazionale per la Parità di genere 2021-2026 (45%). In aumento anche la presenza di donne negli organi decisionali (21%; +1,9 p.p. rispetto a giugno 2022) della Corte costituzionale, Consiglio superiore della magistratura, Corpo diplomatico e alcune autorità (Privacy, Comunicazione, Concorrenza e Mercato), che tuttavia resta ancora lontana dal target della Strategia 2021-2026 (35%)

Anche all’interno del PNRR la parità di genere rappresenta una delle tre priorità trasversali in termini di inclusione sociale, unitamente a Giovani e Mezzogiorno.

Le misure previste dal Piano sono in prevalenza rivolte a promuovere una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro, attraverso: interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile, interventi indiretti o abilitanti, rivolti al potenziamento dei servizi educativi per i bambini e di alcuni servizi sociali.

Una novità importante arriva dai gender bond emessi da: Enti governativi, organizzazioni internazionali, o aziende private, e i proventi raccolti vanno a sostenere progetti che promuovono l’Empowerment delle donne.

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